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Cronaca San Severo

In 300 alla marcia per la Legalità: “San Severo può e deve vivere”

I commercianti hanno abbassato le serrande e spento le luci. Al corteo erano assenti gli esponenti dell'amministrazione comunale

In più di trecento, tra giovani, commercianti, imprenditori, movimenti e categorie, lunedì sera hanno preso parte alla marcia contro la criminalità, attraversando le vie del centro con lo slogan “San Severo può e deve vivere”. Corteo che ha confermato la voglia dei sanseveresi di ricominciare a credere in un cambiamento vero, impreziosito dalla scelta dei commercianti di abbassare le serrande e spegnere le luci al passaggio della catena umana, gesto accompagnato peraltro da scroscianti applausi

Così ‘San Severo siamo noi’ e ‘Destre Unite’: “In un clima di diffusa omertà e soprattutto di paura (a causa di ritorsioni) è da apprezzare ed ammirare la partecipazione anche di quei “pochi” cittadini e commercianti che stanno ribellandosi alla situazione che oramai attanaglia ed uccide la nostra città. Non è facile denunciare, non è facile esporsi, ma a differenza di quanto riportato da alcuni giornalisti “di parte”, a farlo sono stati davvero in tanti.

Marcia per la legalità a San Severo: le foto

“Da evidenziare – proseguono - la nota dolente relativa all’assenza dell’intera amministrazione comunale. Un gesto che ha portato sdegno e rabbia in tutti quei cittadini che si aspettavano la presenza degli amministratori locali, in questo periodo delicato e difficile per la città. Tale assenza ha provocato anche messaggi polemici da parte dei manifestanti nei confronti dei nostri rappresentanti a Palazzo Celestini ed in particolare nei confronti dell’assessore alla legalità, Emiliano”.

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