rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro - Università / Via Vincenzo Lanza

Ecco la Foggia che si ribella al racket: studenti e commercianti in piazza per dire basta alle bombe

Sta partendo in questi minuti da via Lanza la marcia organizzata dall'associazione Giovanni Panunzio. Corteo lungo l'isola pedonale e interventi conclusivi in piazza Battisti, con Grazia Placentino

Foggia scende in strada contro la mafia del racket. Sta partendo in questi minuti da via Lanza (libreria Ubik per la precisione) il corteo organizzato dall’associazione “Giovanni Panunzio”, che ha chiamato a raccolta cittadini, commercianti, studenti, chiunque voglia far sentire il suo urlo di dolore e stanchezza all’indomani delle bombe che hanno interessato alcuni esercizi commerciali.

Per due volte in poche settimane è stato ‘piegato’ il negozio di cosmesi “”Esteticamente”. E sarà proprio la titolare, Grazia Placentino, colei che ha urlato ai foggiani di “svegliarsi, perché qui comandano loro” in un video su Facebook, a chiudere la terna di interventi previsti alla fine della manifestazione.

Il corteo si snoderà lungo via Lanza per concludersi, infatti, davanti al Teatro Umberto Giordano, in piazza Battisti, dove prenderanno la parola il presidente dell’associazione Dimitri Lioi, don Aniello Manganiello, il prete anti-camorra, e Grazia Placentino, appunto.

Non sono previste presenze in forma ufficiale di partiti, sindacati e associazioni: saranno presenti, infatti, a titolo personale tutte le persone che vorranno aderire e partecipare alla manifestazione, accompagnati dai familiari dell'imprenditore edile Giovanni Panunzio, ucciso nel 1992 dalla mafia foggiana per essersi ribellato al racket e aver denunciato i suoi estorsori, e il cui omicidio ha mutato la storia della nostra città.

“In queste ultime settimane a Foggia la criminalità organizzata si è fatta tristemente sentire più volte in poco tempo – spiega l’associazione-. Vi è stata e vi è, tuttavia, una fortissima azione di prevenzione e di repressione da parte delle nostre Forze dell'Ordine, della Procura di Foggia e della Prefettura territoriale.

Questa intensa e preziosa opera da parte degli Organi dello Stato va decisamente sostenuta ed è necessario che anche la popolazione di Foggia faccia sentire alta la propria voce, ribellandosi al crimine, al malaffare, alla mafia e all'omertà. Senza un cambiamento di passo in tal senso, che parta direttamente dalla comunità del nostro territorio, senza un segno forte di ribellione a questo stato di cose la mafia non verrà mai debellata del tutto” conclude l’associazione, che ha recepito anche l'invito di fine gennaio scorso ai giovani foggiani da parte del sociologo e scrittore Leonardo Palmisano a manifestare pubblicamente contro le bombe, con l'hashtag #stopracketfoggia.

La presenza delle scuole, tuttavia, non è in forma ufficiale ma degli studenti, eventualmente, a titolo personale, precisano gli organizzatori.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ecco la Foggia che si ribella al racket: studenti e commercianti in piazza per dire basta alle bombe

FoggiaToday è in caricamento