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Cronaca

Alluvione, per i Consorzi di Bonifica è tempo di bilanci: "Bisogna accertare criticità"

Da valutare la possibilità di utilizzare l'enorme quantità di materiale calcareo trasportato dalle correnti per realizzare micro difese con tecniche di ingegneria naturalistica nelle parti montane dei corsi

“Una piena importante, dai livelli mai raggiunti negli ultimi decenni, tanto che il corso d’acqua non è riuscito a contenerla”. Così il Consorzio di Bonifica della Capitanata sintetizza quanto avvenuto negli scorsi giorni, dove una eccezionale ondata di maltempo si è abbattuta sul Gargano.

Tutti gli affluenti in sinistra Candelaro e lo stesso torrente sono esondati rompendo gli argini in entrambi i versanti ed in più punti. Gli allagamenti diffusi hanno riguardato una vasta area includendo gli impianti idrovori di Pescorosso e Mezzana Grande, quest’ultimo ancora sommerso. Il territorio è stato presidiato dagli uomini del Consorzio per tutto il periodo dell’emergenza e proprio grazie alla tempestività di alcuni interventi si sono evitati maggiori danni.

FOTO | Straripa il 'Candelaro', i fluviali traghettano tecnici Enel per ripristinare la corrente

L’Ente è intervenuto anche oltre i propri limiti di competenza territoriali fornendo  al Comune di San Marco in Lamis il proprio supporto in termini di attrezzature per il drenaggio degli  scantinati di alcune abitazioni e mezzi per lo spalamento delle strade.

Ha inoltre effettuato un intervento urgente di ripristino di un’arginatura in destra idraulica del Candelaro per mettere in sicurezza una famiglia residente presso masseria Monaco in agro di San Severo, ha effettuato interventi di espurgo delle paratoie presenti nell’argine destro del Candelaro con un proprio mezzo meccanico e, con i propri operatori, ha provveduto a movimentare le apparecchiature meccaniche presenti nel tronco del Candelaro che corre da Pescorosso a Ciccalento in agro di Rignano Garganico.

Gli impianti idrovori consortili di Ciccalento in agro di Rignano Garganico e quelli di Cervaro, Candelaro, Siponto e Contessa in agro di Manfredonia hanno funzionato assiduamente dal 2 al 7 settembre e ininterrottamente nella giornata del 5 settembre. Per quanto concerne le acque riversatesi sui versanti esposti a nord del Gargano (San Nicandro Garganico) sono state in funzione  le idrovore di Palude Grande e Palude Lauro in agro di Lesina ininterrottamente h24 nelle giornate del 6 e 7 settembre, mentre l’idrovora presente sul controfosso sinistro del fiume Lauro, sempre in agro di Lesina, ha funzionato continuamente in telecontrollo.

Un intervento con escavatore idraulico gommato ha visto impegnato ancora il Consorzio per sbloccare i ponti intasati presenti sugli affluenti del lago di Lesina,  in particolare quelli  ubicati alla foce al lago e dei canali Sant’Annea e Vallone, opere idrauliche sensibilmente danneggiate dalle acque di piena. L’attività dell’Ente ha riguardato anche il drenaggio delle acque abbattutesi negli agri di Zapponeta, Cerignola e Trinitapoli, con gli impianti idrovori di Setteposte, Zapponeta, Salpi e Foce Aloisa che hanno sollevato acque in modo discontinuo in funzione dell’andamento delle precipitazioni.

Il Presidente, Pietro Salcuni, precisa che l’Ente ha attivato nell’immediatezza degli eventi un gruppo di lavoro per il monitoraggio del territorio con il personale tecnico in reperibilità ed il servizio ispettivo ed ha raccordato le proprie attività con il  Centro di Coordinamento Soccorsi attivato presso la Prefettura di Foggia. Inoltre già dal giorno dopo  il violento evento alluvionale sta procedendo alla ricognizione dei danni, lavorando gomito a gomito con le altre Istituzioni preposte  per gli interventi più urgenti  di   messa in sicurezza del territorio.

Il Direttore Generale Francesco Santoro ritiene che i lavori di priorità assoluta, in previsione di altri eventi meteorologici e dell’imminente inizio della stagione autunno invernale, sono il recupero dei corsi d’acqua in molti casi colmi di materiali alluvionali  che proprio a causa della forte pioggia sono stati erosi  dai pendii ed hanno intasato pericolosamente gli alvei  pregiudicandone l’officiosità idraulica e limitandone fortemente la capacità di smaltire piene anche inferiori a quelle verificatesi nei giorni scorsi.

Tempo di bilanci anche per il Consorzio di Bonifica Montana del Gargano. Dopo la ‘conta dei danni’, attività dolorosa ma necessaria, è tempo di pianificare gli interventi e cantierizzare i progetti già pronti per voltare al più presto la pagina sull’eccezionale ondata di maltempo che ha letteralmente messo in ginocchio il Gargano.

“Per questo, il Consorzio di Bonifica Montana del Gargano ha attivato le proprie strutture operative per l’accertamento delle criticità, in particolare in quelle aree che hanno per la prima volta mostrato segni di estrema debolezza dal punto di vista idrogeologico”.

E’ quanto ha dichiarato il presidente dell’Ente, Giancarlo Frattarolo, il quale ha aggiunto che, anche alla luce delle risultanze degli incontri con l’Autorità di Bacino e successivamente in Prefettura, alla presenza dei vertici della Protezione Civile e della Regione Puglia, sono allo studio possibili soluzioni di intervento, differenziate in relazione alle risorse finanziarie che saranno messe a disposizione.

“In particolare, d’intesa con la Regione, - aggiunge il direttore Marco Muciaccia - si vuole verificare la possibilità di riutilizzo della enorme quantità di materiale calcareo trasportato dalle correnti e depositato negli alvei dei vari torrenti, così come la realizzazione di micro difese con tecniche di ingegneria naturalistica nelle parti montane dei predetti corsi, interventi notoriamente efficaci nella trattenuta del materiale solido e nella riduzione della velocità delle acque e, al tempo stesso, non impattanti dal punto di vista ambientale, oltre ad avere una diffusa ricaduta economica ed occupazionale sul territorio”.

Ora però - ha concluso il presidente del Consorzio Frattarolo - bisogna che ciascuno faccia la propria parte, nel rispetto reciproco dei ruoli ed evitando altresì polemiche strumentali ed esternazione demagogiche di facile impatto mediatico ma che nulla portano alla soluzione dei problemi. Ecco perché nelle prossime ore invieremo alla Regione Puglia una prima stima sommaria dei costi di messa in sicurezza, in particolare per quanto attiene alle intersezioni tra viabilità e corsi d’acqua, confermando, nel contempo l’elenco di interventi di immediata cantierizzazione, purtroppo non inclusi nei programmi già finanziati”.

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