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Cronaca Centro - Cattedrale / Corso Vittorio Emanuele II

Si accascia al suolo sull'isola pedonale, scatta l'sos ma non ci sono ambulanze: 47enne salvato dagli angeli della polizia locale

Emilio, Francesco, Giovanni, Maria Pia, Michela, Stefano e Vito sono i sette operatori di Polizia Locale di Foggia che sabato scorso, andando oltre le loro competenze hanno salvato la vita a Luca (nome di fantasia), un uomo di 47 anni colpito da un malore mentre era per strada

Gli hanno salvato la vita. Emilio, Francesco, Giovanni, Maria Pia, Michela, Stefano e Vito sono i sette operatori di Polizia Locale di Foggia che sabato 24 aprile 2021, andando oltre le loro competenze hanno salvato la vita a Luca (nome di fantasia), un uomo di 47 anni colpito da un malore mentre era per strada.

Gli operatori di Polizia Locale, sabato mattina durante il loro servizio di pattuglia, di transito sull'isola pedonale di Corso Vittorio Emanuele II, hanno soccorso Luca, un 47enne trapiantato a Foggia, conosciuto e stimato da tutti che, certamente a causa di un problema cardiaco, si è accasciato al suolo perdendo i sensi.

Dapprima soccorso da alcuni passanti, Luca ha avuto la fortuna di ricevere il primo soccorso anche dalla Polizia Locale e da un medico foggiano di 60 anni, anch'egli li di passaggio che si è reso subito conto della gravità della situazione. Allertato il 118, si apprendeva che non vi erano ambulanze disponibili in città.

Pertanto, i sette vigili urbani, andando oltre le proprie competenze, dopo averlo messo in posizione di sicurezza, hanno deciso di accompagnare in emergenza Luca in pronto soccorso con una delle auto di servizio della Polizia Locale prima che fosse troppo tardi e sempre accompagnati dal medico intervenuto.

Adesso Luca è affidato alle cure dei sanitari del Policlinico Riuniti di Foggia e pare che le sue condizioni siano stabili. Come da prassi, i due vigili urbani intervenuti che hanno avuto un contatto fisico prolungato con il malcapitato, sono in attesa di conoscere l'esito del tampone per eventuali contagi da covid19. "Nonostante il rischio, lo rifaremmo altre 100 volte perché indossiamo una divisa e il nostro compito principale è quello di aiutare chi ha bisogno, con gli opportuni DPI di cui siamo dotati, anche a rischio di essere contagiati o di andare oltre le nostre competenze" hanno dichiarato.

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