La Dia su San Severo: "E' centro di raccordo dei fenomeni criminali più significativi"
Nella relazione relativa al primo semestre 2020, la mappa del crimine nell'alto Tavoliere è chiara: "Svolge un ruolo determinante nel traffico degli stupefacenti, importante canale di approvvigionamento della droga"
I gruppi criminali del Tavoliere confermano la propria rilevanza rispetto ai traffici illeciti che si svolgono nell’intera Regione e, in qualche caso, in tutto il Paese, in ragione della commistione d’interessi e di collaborazioni con la criminalità organizzata del capoluogo e del Gargano.
Nell’alto Tavoliere, gli assetti risultano prevalentemente stabili. La mappa tracciata nella relazione della Dia al Parlamento, per il primo semestre 2020, è chiara: “San Severo si conferma centro di raccordo dei fenomeni criminali più significativi, in un’area territoriale ove la batteria foggiana Moretti-Pellegrino-Lanza ha concentrato i propri interessi curati per il tramite del suo luogotenente capoclan del gruppo La Piccirella-Testa, attestandosi (come rilevato con l’operazione ‘Ares’ del giugno 2019) quale associazione di tipo mafioso autonoma indipendente e propulsiva di nuovi assetti nel territorio”.
“La criminalità sanseverese - si legge nel documento - svolge un ruolo determinante nel traffico degli stupefacenti grazie ai rapporti con altri gruppi della provincia (in particolare, con la Società foggiana e con la criminalità garganica nel territorio di San Nicandro Garganico) ed oltre i confini regionali, con camorra, ‘ndrangheta e criminalità albanese. E mentre quest’ultima costituisce un importante canale di approvvigionamento della droga, le limitrofe regioni dell’Abruzzo e del Molise rappresentano un apprezzabile territorio di approdo”.
“Altri punti di forza della criminalità organizzata sanseverese si fondano sulla gestione, sempre in sinergia con altri sodalizi, di attività delinquenziali diversificate, anche di tipo predatorio, estendendo la propria influenza nei limitrofi comuni di Poggio Imperiale, San Paolo di Civitate, Apricena e Torremaggiore (come dimostrato da sequestri di droga e armi operati in zona, nonché da eventi criminosi quali danneggiamenti in danno di imprenditori o intimidazioni e agguati nei confronti di altri pregiudicati).
Ad Apricena, in particolare, permane la contrapposizione tra i gruppi Padula e Di Summa-Ferrelli. A Lucera il gruppo di maggiore spessore criminale resta quello dei Papa-Ricci-Cenicola, clan nato dall’evoluzione dell’autoctono tessuto mafioso e formato in gran parte da giovanissimi, mentre risulta indebolito il clan Bayan, in ragione dello stato di detenzione del suo capo, ergastolano (detenuto nel regime previsto dall’art. 41 bis OP)”.