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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Cronaca

La Società Foggiana senza ‘capi’ ma non mancano le 'seconde leve'

L'analisi della Dia nella relazione semestrale al Parlamento: "Il gruppo criminale, privato degli esponenti di vertice, continua a vessare il territorio attraverso le seconde leve". Rapporti e dinamiche del racket racchiusi in un libro-mastro e due liste

Nella città di Foggia, la ‘Società’ è attualmente senza vertici (decapitati dalle ultime grandi operazioni antimafia). Ed è in cerca di nuove alleanze. “Nella città di Foggia le tre batterie dei Sinesi-Francavilla, Moretti-Pellegrino-Lanza e Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese soffrono lo stato detentivo dei rispettivi capi storici quasi tutti in regime di carcere duro. L’unico libero risulta il reggente della batteria Moretti-Pellegrino-Lanza, figlio dello storico capoclan dei Moretti, attualmente sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Orta Nova dove vivono la sorella e il cognato, quest’ultimo, a sua volta esponente di vertice del clan Gaeta”, si legge nella relazione della Dia al Parlamento in relazione al primo semestre del 2020.

“Il pregiudicato potrebbe risultare, quale figura apicale della Società foggiana, un elemento determinante nei nuovi assetti del panorama mafioso della provincia anche avuto riguardo ai legami con i clan Gaeta, Romito e con la malavita cerignolana”. D’altra parte, tutte e tre le batterie continuano a beneficiare dei rapporti con le organizzazioni criminali della provincia: “I Sinesi-Francavilla sono tradizionalmente collegati ai ‘Montanari’ dell’area garganica (in particolare al clan Li Bergolis) e ai Nardino di San Severo, i Moretti-Pellegrino-Lanza oltre ad essere, come accennato, storici alleati di alcuni clan del litorale garganico, restano fortemente legati ai Testa-Lapiccirella di San Severo, infine, la batteria dei Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese ha sviluppato sinergie con elementi mafiosi della provincia, in particolare, con il clan Romito operante a Manfredonia e con elementi della criminalità di Orta Nova”.

“Nonostante lo stato di detenzione di molti affiliati la perdurante continuità nelle attività criminali delle batterie è garantita dalla possibilità di fare affidamento sul facile reclutamento delle nuove leve, reperite dal bacino della criminalità comune, per essere impiegate in attività di supporto e manovalanza, come la custodia di droga ed armi, nel compimento di azioni intimidatorie (ad esempio, con la collocazione di ordigni esplosivi, come nei violenti episodi) oppure nella intestazione fittizia di beni”. E’ il caso del cittadino albanese arrestato dalla polizia quale presunto autore del grave atto intimidatorio compiuto il 16 gennaio, ritenuto responsabile anche di un altro attentato dinamitardo consumato il 12 novembre 2019 in danno di una friggitoria. All’indagato, oltre ai reati di danneggiamento e di detenzione e porto di esplosivo, è stata contestata l’aggravante del metodo mafioso avendo agito per conto dell’organizzazione criminale. “Il ricorso alla manovalanza straniera - precisa il documento - è emerso, del resto, nell’ambito delle indagini su alcuni episodi estorsivi posti in essere nei confronti di due imprenditori foggiani (uno operante nell’edilizia, l’altro titolare di un esercizio commerciale), ad opera di 3 elementi della criminalità organizzata foggiana e di un romeno ai quali è stata contestata l’aggravante di cui all’art. 416 bis”.

Gli esiti dell’inchiesta hanno evidenziato come il gruppo criminale, privato di quasi tutti gli esponenti di vertice, continui sistematicamente a vessare il territorio attraverso le ‘seconde leve’ quali risultano appunto i soggetti arrestati. “Il conseguente provvedimento restrittivo, basandosi anche sulle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, nel ricostruire le posizioni degli indagati all’interno della batteria ha confermato il carattere federativo della Società foggiana nonché la vigenza al suo interno del principio della mutua solidarietà attraverso la gestione di una cassa comune (come già era emerso nell’operazione ‘Decima Azione’ del 2018). Significativo al riguardo il rinvenimento di due liste, di rilievo ai fini della ricostruzione delle vicende delittuose oggetto del procedimento in epigrafe: una contenente i nomi di soggetti affiliati tra l’altro alla batteria dei M0retti-Pellegrino-Lanza, con accanto l’indicazione della somma mensile da costoro percepita per il contributo dato al mantenimento del vincolo associativo e alla concreta realizzazione del programma criminale; l’altra corrispondente alla lista degli estorti”.

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