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Mercoledì, 7 Giugno 2023
Cronaca Centro - Università

L'Università ricorda Maddalena Pacifico, l'insegnante espulsa perchè ebrea

Fu tra i 200 docenti ebrei cui fu impedito di insegnare nella scuola pubblica. Pacifico insegnava all'allora Regio Istituto Magistrale Poerio di Foggia e dopo l'espulsione dalla scuola foggiana di lei non si seppe più nulla

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Un omaggio, sentito e commosso, alle migliaia di artisti, intellettuali, insegnanti di ogni ordine a grado che – proprio perché principali artefici della libera espressione del pensiero – per primi divennero vittime della persecuzione razziale.

E’ quello dell'Università degli studi di Foggia, nella Giornata mondiale della memoria, istituita per non dimenticare la pagina più deplorevole della storia d'Italia. Una pagina nera che non risparmiò la Capitanata, che alla fine del conflitto pagò un contributo altissimo al perverso disegno antisemita della dittatura nazi-fascista.

Il 5 settembre 1938, in seguito all'entrata in vigore del “Regio Decreto per la difesa della razza nella scuola fascista”, in tutte le scuole italiane – per cui anche in quelle della provincia di Foggia – agli studenti di razza ebraica fu impedita l'iscrizione a qualsiasi scuola statale, parastatale o legalmente riconosciuta di qualsiasi ordine e grado. Il provvedimento fu esteso anche a tutti gli insegnanti di razza ebraica, proclamandone l'immediata decadenza dal servizio, compresi presidi, direttori didattici, personale di vigilanza.

Fu così che, nell'elenco dei circa 200 insegnanti ebrei colpiti da quella vergognosa inibizione, il 15 ottobre 1938 finì anche il nome di una professoressa che insegnava all'allora Regio Istituto Magistrale Poerio di Foggia. Si chiamava Maddalena Pacifico: dopo l'espulsione dalla scuola foggiana e l'inibizione perpetua dall'insegnamento perché ebrea, di lei non si seppe più nulla. Nessun cenno al suo destino nemmeno nella relazione di fine anno scolastico che l'allora preside Flaviano Pilla del Poerio dovette inviare al Ministero, facendo così cadere nell'oblio la più grande umiliazione mai subita da un'insegnante foggiana.

“Ricordando la professoressa Maddalena Pacifico – commenta Maurizio Ricci, rettore dell'Università di Foggia – questo Ateneo intende simbolicamente ricordare tutti quei foggiani costretti a cambiare la propria vita, a rinnegare la loro stessa esistenza, pur di sopravvivere. L'Università di Foggia invita tutti a riflettere, proprio in una giornata come quella di oggi, sull'eroico ruolo di quegli insegnanti e di quei docenti che durante la persecuzione razziale, nel più assoluto anonimato, contribuirono alla formazione delle coscienze del nuovo popolo italiano".

"Oggi - continua - si può dire che gli insegnanti che non si piegarono al pensiero dominante della dittatura, contribuirono al processo di sedimentazione della nascente Repubblica Italiana. Il nostro ricordo va quindi alla professoressa Pacifico, della quale purtroppo si sa poco, ma anche a tutti quei Foggiani perseguitati perché amanti delle arti piuttosto che della letteratura, intellettuali piuttosto che artisti, ritenuti scomodi solo perché depositari di un pensiero veramente libero”.

Con una serie di iniziative, organizzate sia direttamente che indirettamente, l'Università degli studi di Foggia renderà onore alla Giornata mondiale della memoria portando ovunque il proprio messaggio di pace, benessere e prosperità nel necessario rispetto delle diversità, affinché le atrocità di un passato – mai troppo distante – insegnino veramente qualcosa alle generazioni future.

Tra le iniziative sul tema, si segnala – per domani 28 gennaio alle 9,30 presso l'aula magna Valeria Spada del Dipartimento di Economia – il primo appuntamento della rassegna cinematografica "Così vicini…così lontani", con la proiezione della pellicola Monsieur Batignole (lungometraggio di Gerard Jugnot, ambientato nella Parigi del 1942 occupata dai nazisti) e la successiva visione del documentario "Un ponte da Ascoli Piceno a Foggia", cortometraggio dedicato ai fratelli foggiani Luigi e Vincenzo Biondi, caduti il 3 ottobre 1943 sul Colle San Marco di Ascoli Piceno mentre partecipavano volontariamente a una rivolta della popolazione locale contro i tedeschi.

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