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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Il territorio è culturalmente compromesso". Il grido di Vaccaro in commissione antimafia: "Servono più presidi"

Il consigliere regionale Paolo dell'Erba: "Ci vorrebbero almeno altri 3 tribunali per fronteggiare quello che è già diventato un caso nazionale. Ci attiveremo immediatamente con una mozione affinché il grido d'allarme possa arrivare forte e chiaro allo Stato Centrale”

Foggia è un territorio "culturalmente compromesso", in cui "la criminalità ha una aggressività checontinua a essere eccessiva, nonostante le operazioni messe a segno". Così il procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro, intervenendo alla riunione della commissione regionale dedicata allo studio del fenomeno criminale in Puglia.

Il procuratore Vaccaro è tornato, quindi, sulla necessità di potenziare il sistema dei presidi giudiziari sul territorio, a partire dalle procure ordinarie: "C'è bisogno di una procura nel basso Tavoliere, un'altra sul Gargano da aggiungersi a quella foggiana". "C'è bisogno di una maggiore vicinanza al territorio", ha sottolineato Vaccaro, che ha poi chiesto "un impegno ancora più straordinario: in alcuni casi le indagini si bloccano per mancanza di squadre investigative".

A margine dell'incontro è intervenuto il componente della commissione Paolo dell'Erba (nella foto in basso): "Quello del procuratore Vaccaro è stato un grido d’allarme sull'emergenza criminalità e la necessità di intervenire con il rafforzamento di uomini e mezzi di polizia giudiziaria ed interventi strutturali. Ci vorrebbero almeno altri 3 tribunali su questo territorio per fronteggiare quello che è già diventato un caso nazionale. Ci attiveremo immediatamente con una mozione affinché il grido d'allarme possa arrivare forte e chiaro allo Stato Centrale”, ha concluso il consigliere regionale.

Paolo dell'Erba

"Il report esposto oggi nella Commissione di studio sulla criminalità organizzata ha fatto emergere con chiarezza i successi e i limiti dell'azione dello Stato in risposta a organizzazioni radicate che hanno ormai collegamenti sempre più organici e paritari con le mafie nazionali ed internazionali, storiche ed emergenti, e possono contare su infiltrazioni sempre più inquinanti nel tessuto economico, imprenditoriale ed amministrativo", ha aggiunto il consigliere regionale di Fratelli d'Italia e vicepresidente del Consiglio regionale Giannicola De Leonardis.  

"Dalla strage del 9 agosto 2017 a San Marco in Lamis sono state condotte 60 operazioni antimafia, eseguite 400 ordinanze di custodia cautelare, sequestrate decine di tonnellate di sostanze stupefacenti, sono stati sequestrati oltre 30 milioni di euro, grazie all'impegno straordinario degli investigatori, delle forze dell'ordine e della magistratura. Ma i 12mila processi pendenti in fase dibattimentale, un solo tribunale in una provincia che presenta un circondario ben maggiore rispetto all'intero Molise (tre tribunali) e appena inferiore rispetto all'Abruzzo (8 procure della Repubblica), che ha perso 8 presidi giudiziari per la sciagurata riforma del 2013, sono il drammatico rovescio di una medaglia che presenta una realtà nella quale emerge una gravissima carenza di risorse umane e materiali, e l'urgenza di rafforzare la polizia giudiziaria e garantire indagini più efficaci e processi più rapidi", aggiunge.

Una situazione che deve allarmare e mobilitare tutte le istituzioni, dall'esecutivo ai parlamentari nazionali, al governo regionale. "Tre presidi giudiziari, uno per il Gargano, uno per il Basso Tavoliere e uno a Foggia, rappresenterebbero una prima risposta, anche se si resterebbe comunque sottorganico rispetto alla media nazionale" , ha spiegato il dottor Vaccaro. Un accorato appello, il suo, che abbiamo il dovere di accogliere e rilanciare con forza, ad ogni livello", conclude.

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