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Cronaca San Michele

Lettera dei dipendenti Provinica di Foggia: "Perchè tanto accanimento contro questi Enti?"

Gli stessi chiedono un incontro urgente a tutti gli esponenti politici rappresentativi della Puglia per discutere seriamente dell'assetto del Paese

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

“L'Italia non è un Paese normale”. L’incipit della lettera aperta firmata dai lavoratori della Provincia di Foggia non usa giri di parole ed entra nelle vicende del Paese a gamba tesa, anche se – ammettono – “una sintesi è alquanto difficile vista la complessità della realtà odierna”.

L’excursus storico parte dal passato recente, dal 2001. “Solo 12 anni fa si attuava la Riforma della Costituzione, precisamente del Titolo V, riforma che affermava e confermava il ruolo delle Province come ente intermedio tra le Regioni ed i Comuni. Allora ci dissero amministratori e politici che le Province erano importanti e che avevano funzioni di programmazione, di pianificazione, di coordinamento, infatti, come poteva ad esempio la Regione Puglia, giusto per rimanere in casa nostra, dialogare con il Comune di Celle San Vito o di Faeto o con il comune di Santa Maria di Leuca? O come potevano i piccoli e grandi comuni adottare piani razionali di sviluppo o di welfare?”

“Dopo 12 anni la riforma si rivela inadeguata, anzi le Province sono addirittura inutili, e principi come la sussidarietà, la differenziazione e l'adeguatezza non sono più  validi. Nel frattempo, però, sempre amministratori molto preparati e classe politica hanno autorizzato la costituzione di  nuove Province. In Puglia si è costituita, ad esempio, la BAT nel 2004, con relativo trasferimento di funzioni, di personale, di risorse, e nel resto d'Italia è avvenuta la stessa cosa”.

“Ma, a distanza di pochi anni, sempre la stessa classe politica insieme con gli amministratori, ad un certo punto, decide di  ridurre le Province, di accorparle. Ma sorpresa delle sorprese, arriva la sentenza della Corte  Costituzionale che svela un arcano: non si può con un Decreto  Legge svuotare di contenuti le Province, che sono previste, pensate un pò, dalla Costituzione”.

Nel frattempo le Regioni hanno trasferito alle Province molte competenze amministrative, rispondendo ad un percorso di assegnazione di maggiori livelli di  autonomia agli enti locali. Solo pochi anni fa sono stati trasferiti dalla Regione Puglia alla Provincia di Foggia il Genio Civile, la formazione professionale, il mercato del lavoro, l'agricoltura, i trasporti, l'ambiente, le autorizzazioni e i controlli connessi a varie forma di inquinamento prodotte da attività industriali e commerciali e la Protezione civile che si sommano a quelle tradizionalmente svolte in materia di viabilità, costruzione e manutenzione delle strade provinciali, edilizia scolastica degli istituti  superiori, parchi ed aree protette, pianificazione territoriale.

“Nella relazione del procuratore generale della Corte dei Conti sul rendiconto generale dello Stato si legge che «Il mantenimento dell'apparato burocratico delle Province costa al cittadino italiano circa 43 euro pro capite». Quindi – si legge ancora nella lettera -  noi dipendenti della Provincia di Foggia ci chiediamo e vi chiediamo perchè accanirsi tanto contro le Province che rappresentano solo il 4% della spesa pubblica mentre il 96% della spesa è in capo a Regioni e Comuni?”

“Prima di demolire una riforma avviata appena un decennio fa bisognerebbe  avere chiaro in mente quanto costerà  questa marcia indietro e quali  implicazioni  comporterà la soppressione del livello intermedio di governo tra regione e Comune, in una Italia caratterizzata  da "piccoli Comuni" al limite della sopravvivenza, supportati in questo difficile contesto storico dalle Province. Basti pensare che oggi  i comuni si ritrovano alle prese con la digitalizzazione dell'attività amministrativa, con la difficoltà nel gestire la funzione di stazione appaltante o gli acquisti, quindi anche se poco visibile agli occhi della collettività le province forniscono servizi anche ai comuni, oltre che ad imprese e ai cittadini, senza tralasciare il mondo dell'associazionismo”.

“Il modus operandi delle nostre classi al Governo ci consegna un Paese allo sbando, dove proposte superficiali ed improvvisate più che risolvere contribuiscono a rendere ancora più oscuro il futuro e non solo delle Province ed è per queste considerazioni che i dipendenti della Provincia di Foggia accolgono la richiesta del presidente dell'UPI,  Antonio Saitta,  chiedono a tutti gli esponenti politici rappresentativi della Puglia un incontro urgente per discutere seriamente dell'assetto del  Paese”.

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