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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Severo

Stop all'impianto di compostaggio da 20 milioni, ma la società ha già versato gli oneri al Comune: "Così si rischia il Tar"

Il Comune di San Severo diffida a non iniziare i lavori dell'impianto di compostaggio. Saitef: Abbiamo già versato gli oneri di urbanizzazione. Vicenda destinata a finire davanti al Tar

Il Comune di San Severo ha diffidato Saitef S.r.l., ex Sagedil, a iniziare i lavori dell'impianto per la produzione di compost in Contrada Ratino, nell'area ex Safab.

Un cartello di cantiere posizionato sul muro perimetrale comunica l'inizio dei lavori alla data del 30 gennaio 2020. Nel 2017 la Provincia di Foggia ha rilasciato l'Autorizzazione Integrata Ambientale. Nella deliberazione n.54  del 28 ottobre 2018 il Consiglio Comunale di San Severo ha espresso la sua contrarietà alla realizzazione dell’impianto di compostaggio. "Dal punto di vista tecnico-giuridico, la procedura non è conclusa e i lavori non possono avere inizio. E l'ufficio preposto ha inoltrato una diffida", fa sapere il sindaco di San Severo Francesco Miglio. L'iter non è stato perfezionato, secondo la tecnostruttura, che si appella alla sottoscrizione di una convenzione anche nella lettera inviata alla Saitef. L'orientamento dell'amministrazione è sempre lo stesso: fa fede la volontà espressa dal Consiglio comunale due anni fa. 

LA VERSIONE DELLA SAITEF - A riferire la versione della Saitef, società di Roma, carte alla mano, è il delegato di zona, il consulente Michele Calvano. "Il 31 ottobre 2018 il Comune chiede, per rilasciare il permesso di costruire, la voltura societaria, gli oneri di urbanizzazione, di norma ultimo atto, 283.712 euro, e la stipula dell'accordo/convenzione. Il 29 gennaio 2020 abbiamo versato 283.712,62 euro al Comune di San Severo come da loro richiesta. Abbiamo inviato copia del bonifico e specificato che l'accordo di pre-convenzione  si concretizza con la messa in esercizio dell'impianto (inizio attività). Solo una volta completato l'impianto, le parti firmano la convenzione". 

Anche la determinazione 157/2017 del 31 gennaio 2017 del responsabile del Settore Ambiente della Provincia di Foggia relativa alla VIA/AIA (Valutazione di Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale) del progetto dell'impianto per la produzione di compost di qualità dal trattamento della frazione organica della raccolta differenziata sancisce che "Sia ratificato, prima della messa in esercizio, in via definitiva l’Accordo di Pre-Convenzione sottoscritto con l’amministrazione Comunale in data 26/10/2015". 

Nella prima diffida, proprio come stabilito dalla delibera del Consiglio Comunale del 2018, il Comune aveva chiesto alla Provincia di Foggia di  riconsiderare gli atti autorizzatori adottati. L'ente di Palazzo Dogana ha replicato che, nel corso del procedimento, gli enti hanno espresso ciascuno i pareri positivi di competenza, in primo luogo il Comune, e non c'erano margini per ulteriori attività istruttorie. 

"Il Comune ha autorizzato il progetto di un distributore di carburante e l'allestimento di un centro per immigrati nell'area solo dopo aver l'autorizzazione già rilasciata per l'impianto - specifica il consulente Michele Calvano, riferendosi alle "mutate condizioni di fatto e/o di diritto" richiamate anche dalla delibera del 2018 - Nella lettera di ieri si mischiano di nuovo le carte. Era previsto un ristoro da parte della ditta al Comune in opere per 200mila euro l'anno, per tre anni, ed una tariffa calmierata di 60 euro a tonnellata. Il Comune contesta che la ditta non abbia provveduto ai lavori dal momento del rilascio dell'autorizzazione. Noi abbiamo chiesto tramite raccomandate quali lavori fare e non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Il Comune di San Severo non ha avuto lavori per 600mila euro non per nostra negligenza. Ancora oggi riferisce che sta chiedendo il parere alla Regione sul rilascio del permesso di costruire. Ma allora perché avrebbe fatto i conteggi degli oneri di urbanizzazione?".

L'importo dei lavori è pari a 17.400.000 euro. Il consulente della Saitef perora la causa degli investitori, la famiglia Masciotta: "A San Severo ogni famiglia ha qualcuno che ha lavorato alla ex Safab. Non è un imprenditore nel campo dei rifiuti. Si è trovato questo terreno industriale e lo vuole riconvertire. Viene a investire. Ci potrebbe essere lavoro per almeno due anni per 60-70 persone per fare quel cantiere. Ci sono 10-15 persone che lavorerebbero sempre. C'è un abbassamento del costo della Tari per il Comune di San Severo, 60 euro a tonnellata, oggi ne paga 250. Proveremo a trovare la quadra insieme agli uffici tecnici, altrimenti si arriverà al Tar. ". 


 

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