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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Il Prefetto regista della ricostruzione di Foggia: "Rilanciamo insieme questa bella realtà"

+ L'INTERVISTA + Del direttore responsabile Massimiliano Nardella. A Maurizio Valiante, dal 4 agosto 2022 alla guida della Prefettura di Foggia

“Iniziate ad affidarvi un po’ di più, a credere in quello che facciamo”. Maurizio Valiante, da due mesi e mezzo prefetto di Foggia, prova a guidare la ‘rivoluzione’ nella città del Comune sciolto per infiltrazioni mafiose, nel segno dell’unità e della ricostruzione del tessuto economico-culturale-sociale ‘congelato’ dalla spregiudicatezza della mafia, oltreché dalle incertezze e dal clima di sfiducia che si respira, non solo nel capoluogo dauno. Il ruolo di regista non gli dispiace - d’altronde – evidenzia a Foggiatoday il numero uno di Corso Garibaldi, “è una funzione naturale”.

Forte dell’apporto del ministero dell’Interno, “un interesse straordinario che permane”, Valiante sa bene di avere una responsabilità straordinaria nei confronti di una comunità, quella di Capitanata, indolente, avvilita e rassegnata. Foggia è l’appuntamento più importante della sua carriera professionale. “Mi sono sentito onorato di assumere questo incarico, significa che hanno avuto fiducia in me. Rilanciamo insieme questa bella realtà”.

Nel corso dell’intervista rilasciata a Foggiatoday, il Prefetto di Foggia difende il lavoro “silenzioso” della commissione straordinaria composta da Marilisa Magno, Sebastiano Giangrande e Rachele Grandolfo. Tuttavia, non si sbilancia sull’eventualità di una proroga della gestione straordinaria dell’ente. "Ai cittadini dico di star tranquilli, perché i commissari lavorano seriamente e veramente nell’interesse di tutti".

Nelle more di ricevere la relazione dei commissari, di valutarla e di esprimersi, Maurizio Valiante progetta la risalita, tenendo dentro le realtà più significative del territorio.

Convinto del percorso avviato, non manca di evidenziare il ruolo della società civile: “Dobbiamo coinvolgerla di più”. 

L’intervista al Prefetto Maurizio Valiante

Eccellenza, lei considera con favore l’esperienza Foggia soprattutto per via dell’interesse che ritiene ci sia da parte del ministero dell’Interno nei confronti del territorio. Eppure, le faccio notare che c’è chi nutre qualche dubbio che sia effettivamente così, quando ad esempio si sottolinea l’esiguità degli organici delle forze dell’ordine.

E’ doveroso considerare Foggia come una realtà privilegiata rispetto ad altre, perché le problematiche sono tante e complesse, quindi richiedono necessariamente la massima dedizione e attenzione. Attenzione che effettivamente riceviamo dal ministero, dimostrata con le iniziative assunte dopo la vicenda di San Marco in Lamis, dove è maturata pienamente la consapevolezza di dare una svolta rispetto all'azione dello Stato, che doveva essere ancora più incisiva. Da allora sono stati potenziati gli organici, attivati reparti importanti e presidi di sicurezza. Qui sono arrivati elementi e professionalità di qualità

Possiamo quindi tranquillizzare i cittadini che questa attenzione permane

Sì, c'è un rapporto quasi quotidiano e notiamo sempre una grande considerazione rispetto ad ogni esigenza. Nella consapevolezza e nella considerazione dell'importanza dell'intervento e della richiesta. Questo induce ancor di più ad un'azione responsabile da parte nostra perché abbiamo una sorta di legittimazione piena dal nostro ministero, che ci responsabilizza e ci impegna ancor di più a fare il nostro dovere fino in fondo.

Lei considera la sicurezza “un nuovo diritto sociale alla qualità della vita”, un concetto che va oltre a quello tradizionale. Sulla scorta di questa esigenza e nell’ottica del superamento del degrado e del miglioramento delle condizioni di vivibilità – cristallizzati nell’ambito dei patti per la sicurezza urbana - ha chiesto uno sforzo alle amministrazioni comunali attraverso un accordo pattizio con la ‘Squadra Stato’, dove entrambe le parti si impegnano ad assumere iniziative importanti.

Esatto, è apparso necessario, attraverso momenti interlocutori con alcuni sindaci, ma anche con le componenti delle forze di polizia, con i vescovi, con il procuratore, fare qualcosa in più di quello che è già stato fatto, pianificando cioè un’azione strategica amministrativa parallela all’attività tecnico-operativa e a quella della Procura. Si è convenuto sull’opportunità di definire degli accordi pattizi dove entrambe le parti, ‘Squadra Stato e amministrazione comunale’, si impegnano reciprocamente ad assumere delle iniziative importanti per il territorio. L'azione di prevenzione e di controllo sarà garantita dalla forze dell’ordine, alle amministrazioni comunali chiediamo iniziative di sostegno finanziario e progettualità importanti, volte al potenziamento degli impianti di videosorveglianza e politiche pubbliche importanti che devono convergere anche verso le aspettative della Squadra Stato.

In che modo può concretizzarsi?

Ad esempio, le amministrazioni comunali potrebbero destinare una parte delle risorse finanziarie al potenziamento della sicurezza attraverso gli impianti di videosorveglianza e attraverso il potenziamento degli organici di polizia locale, alla quale - soprattutto nei comuni più importanti - chiediamo una presenza h24. Questa è una collaborazione importante.

I Patti per la sicurezza urbana possono essere estesi ad altri?

Sì, anche alle associazioni di categoria degli esercenti commerciali, ai quali chiediamo di implementare i sistemi di videosorveglianza, orientando all’esterno le proprie telecamere (che saranno collegate con le sale operative), così da avere una sorta un controllo più capillare su tutto il territorio.

In che modo la Prefettura si fa promotrice della ricostruzione di Foggia e della Provincia

Abbiamo assunto il compito di mettere in rete tutte le componenti, riscontriamo una forte sensibilità. E’ un lavoro corale che svilupperemo suggellando delle alleanze importanti con i soggetti che svolgono un ruolo essenziale sul territorio.

Possiamo affermare che lei è il regista di questa fase di rilancio?

E’ una funzione naturale, che noi intendiamo assolvere nel migliore dei modi esaltando la cooperazione, la partecipazione, la collaborazione di tutte le componenti. Un prefetto oltre ad avere il coordinamento delle forze dell'ordine, ha anche una funzione di riferimento, basti pensare che qui c'è l'organismo permanente della pubblica amministrazione e conferenza permanente provinciale dove si riuniscono tutte le componenti istituzionali. Abbiamo un ruolo di responsabilità sul territorio nell'attività di mediazione per prevenire tensioni sociali e abbiamo anche un ruolo di responsabilità politico-amministrativa in qualità di autorità provinciale di pubblica sicurezza e rappresentiamo lo Stato sul territorio.

Lei crede molto nel coinvolgimento della ‘Società Civile’, il ritornello che mette tutti d’accordo quando si parla di rilancio e riscatto. In che modo il terzo settore e la comunità civica possono incidere in questa fase, dove peraltro si percepisce, forte, il distacco tra i commissari e la comunità.

Lo Stato siamo tutti quanti noi e per questo ognuno assuma la consapevolezza di esercitare un ruolo importante. Basterebbe avere la capacità di neutralizzare proprie condotte di incivilità. Il nostro compito è quello di coinvolgerli il più possibile attraverso il reticolo socio-economico-istituzionale, con l’obiettivo di creare un forte senso di unità e comunità.

E poi?

E di sperare che qualcuno esca fuori da quella linea di indifferenza, convertendosi e partecipando in maniera più attiva alla vita pubblica. Molte volte l’atteggiamento indifferente crea una sorta di complicità inconsapevole con il brutto, con il cattivo.

Eccellenza, tra i foggiani e i commissari non è stato amore a prima vista. Non sono mancati mugugni e lamentele.

Non sottovalutiamo lo straordinario lavoro, silenzioso, che i commissari stanno facendo, doveroso e dovuto. Quando una commissione si insedia in un comune sciolto per mafia, con una relazione puntuale che evidenzia tanti scompensi, l’attenzione principale è quella di cercare di normalizzare una azione amministrativa, in un comune peraltro abbastanza sofferente da un punto di vista finanziario.

Tuttavia, il Procuratore della Repubblica non è stato morbidissimo quando ha fatto rilevare lo stato di degrado in cui versa Foggia

Sono delle considerazioni giuste e sono anche gli effetti di una mala gestio

Quindi?

Quindi non si può pensare che una gestione commissariale in un anno risolva i problemi con la bacchetta magica, dopo aver trovato un comune a dir poco confuso e confusionario. Basti pensare che i fondi per la rigenerazione urbana arrivati con il Pnrr, per quanto prevedano interventi contingentati, potranno vedere l’opera realizzata soltanto nel 2026. Io ho notato che da parte loro c’è un approccio diverso, una maggiore propensione a relazionarsi in maniera concreta anche all’esterno.

A quella parte della cittadinanza che non vede l’ora di tornare alle urne, cosa si sente di dire?

Ne hanno diritto, perché chiaramente è giusto che i cittadini scelgano i propri rappresentanti, però c’è anche un momento doveroso, necessario, perché si è creata questa situazione - definiamola “patologica” - di un intervento di normalizzazione.

Eccellenza, in sostanza sta dicendo che ci vorrà altro tempo, quindi una proroga di altri sei mesi?

I tempi sapranno i commissari come valutarli, se il lavoro è stato completato o se ci sarà altro da fare. Loro hanno un programma che devono necessariamente seguire, dettato e scandito dagli elementi della relazione.

Tuttavia, secondo lei questa città è pronta a tornare alle urne?

Non mi faccia dire cose che....non ho vissuto e non vivo personalmente, però i cittadini devono avere maggiore fiducia nei funzionari, che sono servitori dello Stato e si prestano con impegno e professionalità a gestire temporaneamente un ente così importante.

Quindi?

Ai cittadini dico di star tranquilli, perché i commissari lavorano seriamente e veramente nell’interesse di tutti. Il loro è un lavoro straordinario, importante, bisogna vedere anche quanto la tecnostruttura, che è la componente gestionale, collabori e intenda collaborare. Questo è fondamentale.

Interdittive antimafia e scioglimento dei comuni. Provvedimenti importanti ma talvolta anche molto drastici. Qual è il suo pensiero?

Non mi sembra che ci sia un atteggiamento rigoroso, ne è dimostrazione il fatto che tutte le misure, per quanto impugnate, abbiano mantenuto la loro efficacia. Esistono sì altri rimedi, come quello in cui si interviene con un controllo giudiziario oppure la prevenzione collaborativa nel caso di situazioni meno rischiose.

Sullo scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose c’è questo dibattito sulla cosiddetta ‘terza via’, una soluzione a metà, di accompagnamento e affiancamento agli amministratori.

Se ne parla da tempo di questa possibilità di generare un confronto con l’amministrazione comunale. E’ al vaglio del Legislatore anche una possibilità di stabilire modalità più partecipative. E’ un sistema che potrebbe funzionare, c’è però questa valutazione di sfavore da parte della componente politica perché è vista come una interferenza impropria. Noi ci atteniamo al quadro normativo di riferimento, siamo servitori dello Stato.

Lei ha deciso di presiedere le sedute del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica direttamente nei comuni e non in Prefettura. E’ un chiaro messaggio di apertura e vicinanza

Sì, abbiamo deciso di manifestare vicinanza ai territori recandoci direttamente noi nei comuni, manifestandoci fisicamente e manifestando la nostra attenzione e disponibilità. In questo modo acquisiamo direttamente dalle amministrazioni comunali i loro punti di vista, le segnalazioni delle criticità, le aspettative e le esigenze. Anche noi proponiamo ciò che desideriamo. Dobbiamo cercare di definire il tutto in un accordo pattizio, dove gli uni e gli altri si impegnano a fare qualcosa nei confronti della comunità, così da poter verificare se sono stati attuati e portati a termine.

Prefetto, qual è a suo parere il problema principale di questa provincia?

E’ la mafia, che determina a cascata gli altri problemi

E il lavoro?

Il lavoro è un problema annoso di tutto il Meridione d’Italia. Questo è un territorio straordinario con un sistema imprenditoriale attivo, intraprendente. Il problema è rafforzare questo tessuto imprenditoriale, dare continuità e sicurezza. E’ un aspetto che ci preoccupa. Perché le aziende possano crescere, migliorare ed essere più produttive, dobbiamo garantire la sicurezza del territorio.

Anche perché le aziende chiudono e inevitabilmente molti lavoratori restano a terra

Ci preoccupa il rischio di tensioni sociali. Ci sono delle vertenze, noi esercitiamo ordinariamente attività di superamento di situazioni di conflittualità socio-datoriali. Abbiamo un’attività importante di prevenzione delle tensioni sociali, che la congiuntura economica sfavorevole può determinare

E quali sono gli anticorpi che adottate?

Il nostro è un ruolo di sensori, di display del territorio. Il nostro ruolo di mediazione diventa fondamentale per poter dare indicazioni, come abbiamo fatto durante il Covid. Bisognerà intervenire con misure di sostegno.

Valiante, mentre sembra risolversi con il rinnovo dell’affidamento in house per i prossimi nove anni del servizio per la gestione dell’igiene urbana, resta quello dello sversamento di tonnellate e tonnellate di rifiuti, provenienti verosimilmente dalla Campania, nei terreni pubblici o privati di ignari proprietari. Cosa si sta facendo?

Posso assicurarle che nulla è sottovalutato.

A che punto è la questione dei 53 milioni stanziati per riconvertire l’ex pista di Borgo Mezzanone?

Abbiamo sottoscritto un protocollo con la Regione Puglia con fondi del Pon Sicurezza Nazionale per riconvertire il Cara in foresteria. Siamo in procinto di definire la prima fase, perché la Regione assumerà la gestione per consentire il trasferimento delle 400 persone nei primi 100 moduli installati. E’ nostra intenzione estenderlo al Comune di Manfredonia, destinatario di queste risorse destinate all’inclusione lavorativa di quella popolazione. Ho chiesto un tavolo triangolare in maniera tale che possiamo seguire insieme l’evoluzione di questa importante linea progettuale.

Eccellenza, sarà un lungo inverno?

Come i tanti che abbiamo vissuto. Noi siamo convinti di quello che facciamo, in buona fede e con la massima dedizione.

Cosa si sente di dire ai cittadini?

Iniziate ad affidarvi un po’ di più, a credere in quello che facciamo. Rilanciamo insieme questa bella realtà imprenditoriale, importante e interessante.

P.s.L'intervista è precedente all'insediamento ad Orta Nova del gruppo di lavoro della commissione d'accesso antimafia nominato da Valiante su delega del ministero dell’Interno. 

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