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Cronaca

Iaccarino ai legali di Landella e Di Donna: "Ho ricevuto parte della tangente dalla moglie del sindaco e mi sono tolto alcuni debiti"

L’ex presidente del Consiglio comunale ha confermato di aver ricevuto una somma dalla moglie di Landella e con quelli di essersi tolto dei debiti che aveva accumulato. Iaccarino ha rivelato anche di aver avuto le prime liti con il sindaco in virtù dell’ingresso in Giunta dell’assessore esterno all’Istruzione, che non aveva partecipato alla tornata elettorale

E’ terminato intorno alle 19 l’interrogatorio con la formula dell’incidente probatorio di Leonardo Iaccarino davanti i legali di Daniela Di Donna, l’avvocato Giulio Treggiari, di Roberto Eustachio Sisto e di Michele Curtotti, avvocati di Franco Landella.

Si è parlato della tangente da 32mila euro che l’imprenditore Paolo Tonti avrebbe dato al sindaco Franco Landella e che le parti avrebbero ricevuto da Daniela Di Donna in due tranche di 2mila euro ciascuna. Si tratterebbe di quattro mila euro provenienti dalla provvista fornita dall’imprenditore per il voto favorevole alla deliberazione per la proroga del programma di riqualificazione urbana cui era interessata la Tonti Raffaele Coer srl. I dettagli erano stati confermati in un comunicato stampa diramato il giorno dell’arresto del sindaco: "Dalle indagini è inoltre emerso che parte della somma corrisposta è stata poi consegnata dalla moglie del sindaco agli altri consiglieri comunali indagati”.

L’ex presidente del Consiglio comunale ha confermato di aver ricevuto una somma dalla moglie di Landella e con quelli di essersi tolto dei debiti che aveva accumulato. Iaccarino ha rivelato anche di aver avuto le prime liti con il sindaco in virtù dell’ingresso in Giunta dell’assessore esterno all’Istruzione, che non aveva partecipato alla tornata elettorale. Iaccarino avrebbe confermato tutto, assumendosi anche la responsabilità dei reati commessi.

E’ il secondo interrogatorio con la formula dell’incidente probatorio dopo quello del nove ottobre scorso, quando l'ex presidente del Consiglio comunale di Foggia era stato chiamato a rispondere rispetto a quanto aveva affermato durante le indagini preliminari sulle due presunte tangenti che Landella avrebbe chiesto, una alla società Gi.One. per l'adeguamento dell'impianto di pubblica illuminazione. L'altra, pari a 32mila euro, sarebbe stata data al sindaco dall'imprenditore edile Paolo Tonti, al quale il 16 settembre scorso sono stati revocati i domiciliari.

L'avvocato Michele Curtotti, difensore di Franco Landella, aveva sostenuto che alle domande della Procura su come Iaccarino fosse a conoscenza delle presunte tangenti intascate dagli imputati, aveva risposto con vaghi "Lo sapevano tutti" o "Avevo sentito dire".

Arrestato il 30 aprile scorso, l'ex presidente del Consiglio comunale è tornato libero il 10 giugno scorso. Il 23 settembre gli era stata revocata la misura interdittiva della sospensione dell'esercizio da ogni pubblico ufficio e servizio. L'ex presidente del Consiglio comunale è il principale accusatore dell'ex sindaco Franco Landella, anch'egli arrestato il 21 maggio con l'accusa di corruzione e tentata concussione, tornato in libertà il 31 dello stesso mese ma con l'interdizione dai pubblici uffici per un anno

Leonardo Iaccarino viene sentito in merito all'accusa di tentata concussione di Landella a un imprenditore. L'ex sindaco di Foggia avrebbe richiesto la somma di 500mila euro prima, accomodata in 300mila poi, ad un imprenditore locale interessato a subentrare nell’appalto milionario, ben 53milioni, avente ad oggetto il project financing per i lavori di riqualificazione ed adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione nel Comune di Foggia. In quell’occasione, lo stesso avrebbe prospettato in maniera veemente di avere il potere di “poter mandare tutto all’aria”. Accuse che Landella ha respinto.



 

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