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Iaccarino può parlare, strada in salita per la difesa di Landella e degli indagati: rigettate le eccezioni degli avvocati su intercettazioni e trojan

Interrogatorio con la formula dell'incidente probatorio rinviato al 9 ottobre. L'ex presidente del Consiglio potrà essere sentito quindi sia nei fatti per cui è testimone e sia per quelli per il quale è co-indagato

Leonardo Iaccarino potrà parlare, ma l'interrogatorio con la formula dell'incidente probatorio è stato rinviato al 9 ottobre perché il giudice ha dovuto concedere un termine a difesa a un avvocato d'ufficio nominato oggi.

L'ex presidente del Consiglio potrà essere sentito quindi sia nei fatti per cui è testimone e sia per quelli per il quale è co-indagato. Nel frattempo oggi sono stati revocati gli arresti domiciliari all'imprenditore Paolo Tonti. "E' pienamente libero e senza prescrizioni" rimarca l'avvocato Umberto Forcelli.

Il giudice Sicuranza, titolare delle indagini, ha rigettato le eccezioni di inutilizzabilità delle intercettazioni e del trojan, richiesta che era stata avanzata dagli avvocati di Landella e degli altri indagati: "Il giudice ha ritenuto di confermare la propria ordinanza ma sostanzialmente noi abbiamo segnalato che anche sotto il profilo delle fonti legislative la introduzione della novella che consentirebbe l'utilizzabilità delle intercettazioni in un procedimento diverso è assolutamente ancorata al dato della nuova iscrizione del procedimento e non come invece la procura ha sostenuto all'iscrizione di nuovi reati" spiega l'avvocato Roberto Eustachio Sisto.

In Corte d'Assise, il 6 settembre scorso, gli avvocati della difesa dei vari indagati avevano mosso delle eccezioni rispetto ad alcune intercettazioni telefoniche utilizzate già in un altro processo, a loro dire sarebbero inammissibili non essendoci correlazione tra i due procedimenti.

Altro punto su cui si era discusso erano le prove provenienti dai dati acquisiti tramite installazione di un trojan sul telefono dell'ex presidente del Consiglio comunale. Secondo la tesi dei legali degli indagati, tali prove, per i reati contro la pubblica amministrazione, sono ammissibili a partire dal settembre del 2020, mentre le accuse a carico di Iaccarino furono iscritte prima di tale data.

Ultimo punto, ma non meno importante, verte sull'assunto che Leonardo Iaccarino, essendo coimputato, non avrebbe potuto esssere ascoltato per i reati commessi dagli altri imputati.

Arrestato il 30 aprile scorso, l'ex presidente del Consiglio comunale è tornato libero il 10 giugno scorso. Era stato interdetto dai pubblici uffici per 12 mesi. L'ex presidente del Consiglio comunale è il principale accusatore dell'ex sindaco Franco Landella, anch'egli arrestato il 21 maggio con l'accusa di corruzione e tentata concussione, tornato in libertà il 31 dello stesso mese ma con l'interdizione dai pubblici uffici per un anno

Leonardo Iaccarino verrà sentito in merito all'accusa di tentata concussione di Landella a un imprenditore. L'ex sindaco di Foggia avrebbe richiesto la somma di 500mila euro prima, accomodata in 300mila poi, ad un imprenditore locale interessato a subentrare nell’appalto milionario, ben 53milioni, avente ad oggetto il project financing per i lavori di riqualificazione ed adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione nel Comune di Foggia. In quell’occasione, lo stesso avrebbe prospettato in maniera veemente di avere il potere di “poter mandare tutto all’aria”. Accuse che Landella ha respinto.

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