Corruzione elettorale, le due ore di Canonico davanti al Gip: "Estraneo a qualsiasi accordo"
Agli arresti domiciliari dal 26 ottobre, quest'oggi l'imprenditore edile di Bari e presidente del Calcio Foggia 1920, è stato interrogato dal gip sulla presunta corruzione elettorale alle elezioni comunali 2019 che attraverso una presunta compravendita di voti avrebbero contribuito alla elezione di Francesca Ferri
Nel corso dell'interrogatorio di garanzia durato circa due ore che si è svolto oggi davanti al Gip del Tribunale di Bari, l'imprenditore edile 49enne Nicola Canonico si è detto estraneo a qualsiasi accordo riguardante la elezione di Francesca Ferri, la consigliera comunale del capoluogo pugliese eletta nel 2019 nella lista 'Bari Sport' con Di Rella sindaco, passata successivamente tra i banchi della maggioranza a capo del gruppo 'Puglia Popolare', arrestata il 26 ottobre scorso insieme al compagno Filippo Dentamaro nell'ambito della maxi inchiesta su una presunta corruzione elettorale in cui è rimasto coinvolto anche il presidente del Calcio Foggia 1920.
Le intercettazioni che incastrano Canonico
Accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale, prima di rispondere a tutte le domande del giudice per le indagini preliminari, in via preliminare avrebbe obiettato circa l'inutilizzabilità delle intercettazioni ambientali, evidenziando di non aver commesso e in alcun modo contribuito alla corruzione elettorale contestatagli. L'avvocato Michele Laforgia, suo legale difensore, avrebbe preannunciato la richiesta di revoca della misura cautelare.
Secondo gli inquirenti quella tra Ferri, Canonico e Dentamaro, era un’associazione per delinquere a tre finalizzata alla corruzione elettorale attraverso un’attività di selezione e reclutamento di potenziali elettori con successiva acquisizione dei loro voti, prevalentemente mediante la corresponsione per ciascuno di 25 o 50 euro, in favore della candidata consigliera comunale ex vicesindaca di Valenzano.
Alla presunta compagine criminale avrebbero aderito altri sette soggetti che avevano il compito di individuare, contattare e reclutare il maggior numero possibile di elettori presso i quali avrebbero comprato i voti, il cui pagamento sarebbe stato anticipato oppure rimborsato successivamente dai tre promotori.