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Cronaca

Caporali arrestati, intercettazioni shock tra padre e figlia: “Ti piace questo lavoro? E’ intrigante”

Nell'ambito dell'operazione Dominus sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Foggia il regista del gruppo Fausto Saracino, il reclutatore Cornel Ion e la contabile Francesca Saracino, di Troia

Cinque mesi di indagini, decine di riprese video e numerosissime intercettazioni telefoniche e ambientali sono lo zoccolo duro dell’impianto accusatorio dell’operazione “Dominus”, messo a segno dalla Guardia di Finanza di Foggia, con il coordinamento della locale Procura, che ha portato all’arresto di tre persone per intermediazione e sfruttamento del lavoro.

149 pagine compongono la dettaglia ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari Carmen Corvino, nella quale si evidenziano ruoli e struttura dell’organizzazione dedita, secondo gli inquirenti, al fenomeno del “caporalato”. Si legge nell’ordinanza come Fausto Saracino avesse costituito e amministrato “una società di diritto rumeno denominata “SOS Fausto Srl” che assumeva alle proprie dipendente cittadini di nazionalità romena con l’intento di impiegarli in attività lavorative appaltate da terzi soggetti e concordava prevalentemente (ma non in via esclusiva) con svariati proprietari di fondi agricoli l’esecuzione a titolo oneroso della raccolta dei frutti per mezzo dei braccianti assunti dalla società”. 

Una realtà talmente ben radicata e conosciuta sul territorio, tale da giustificare la presenza – come rilevato in conferenza stampa dagli uomini della Guardia di Finanza – anche di “locandine”, con tanto di numero di telefono, per il reclutamento dei lavoratori. Secondo gli inquirenti, dunque, degli arrestati Fausto Saracino era il “regista” dell’organizzazione, Cornel Ion il “reclutatore” della forza lavoro, e la giovane Francesca Saracino (figlia di Fausto) la contabile del gruppo. In una intercettazione telefonica dell’8 dicembre scorso, la stessa Francesca Saracino definisce il suo “ruolo”, parlando con un imprenditore agricolo di Bovino. 

Fernando: Ci possiamo vedere pure oggi, l’unica cosa che gli servono liquidi a Fausto, è vero?
Francesca: sì!
Fernando: Allora lo dobbiamo fare domani…
Francesca: no, no va bè io giusto per… perché…
Fernando: no, ma ci avevo già pensato, ho detto ci ho fatto passare più di qualche giorno
Francesca: no, non è il fatto di più di qualche giorno. In pratica sono io che chiudo i conti! Ecco perché quindi!
Fernando: non ti preoccupare, non mi deve dare giustificazioni. 

“Pregnante, ai fini della qualificazione del ruolo e dell’apprezzamento dell’elemento psicologico”, scrive nell’ordinanza il giudice per le indagini preliminari Carmen Corvino, “il passaggio in cui la Saracino afferma di provvedere personalmente alla ‘chiusura dei conti’”. Un ruolo che la ragazza dimostra di apprezzare, come emerge in un’altra conversazione telefonica con il padre.

Saracino Fausto: ma veramente, Francesca, ti piace questo lavoro? Sinceramente te lo dico!
Saracino Francesca: Sì!
Saracino Fausto: ti intriga?
Saracino Francesca: Sì!
Saracino Fausto: è un lavoro che ti intriga? È l’unica cosa bella di sto lavoro, che ti intriga! E’ così, è questo che mi piace a me!
Saracino Francesca: eh! E’ vero!
Saracino Fausto: questo è quello che mi piace a me!

In altre intercettazioni, invece, emerge il ruolo di “regista” di Fausto Saracino, anche con riferimento dello stesso di “condizionare” le dichiarazioni degli operai nel corso di ispezioni, con particolare riguardo alla retribuzione onoraria dei braccianti. La conversazione è con Ion Cornel, cittadino romeno arrestato nella giornata di ieri con i Saracino.

Fausto: senti Cornel… io non posso dire che vi ho fatto venire! Perché sennò scatta il traffico internazionale! Hai capito?
Cornel: no, dimmi di nuovo
Fausto: no! Cornel… io non posso dire questo! Che siete in prova… che oggi è il primo giorno che siete venuti… ok, hai capito?
Cornel: oggi… siamo là… prova!
Fausto: ah! Ma non è che voi siete venuti con amici… quello e quell’altro… che non è giusto fare questa cosa qua…. Perché non è così!
Cornel: e come facciamo?
Fausto: niente – che io sono venuto… vi ho cercato e siete venuti a fare la prova!
Cornel: eh, normale… (incomprensibile)… e ti mi paghi giornata-… sei ore… trenta euro… va bene?
Fausto: ah… sei ore trenta euro… sei per sei, trentasei… sei per sei… sei euro a ora… io ho detto agli uomini… sei euro…
Cornel: no… tu mi paghi giornata… trenta euro oggi! Oggi mi paghi giornata… trenta euro.
Fausto: si! Va bene!

In un'altra captazione ambientale, un soggetto non meglio identificato riferisce ad un proprio conoscente che lo stesso Saracino è un padrone esigente e severo ("...il padrone è matto") e non esita, quando perde la pazienza, a picchiare i propri operai. Inoltre, si legge nel documento del Tribunale di Foggia, "l'approfittamento da parte degli indagati dello stato di bisogno e di necessità della manodopera reclutata è evincibile dalle condizioni lavorative e dalla retribuzione elargita", largamente inferiore agli standard (circa 3 euro a ora a fronte dei 7,87 previsti dalle norme nazionali e comunitarie). 

"Lo stato di bisogno del resto emerge dalle condizioni lavorative e abitative accettate (dormitorio promiscuo, bagno in comune con turca, collegamenti elettrici volanti, assenza di climatizzazione, scarico a cielo aperto)". "le descritte esigenze cautelari - conclude il giudice - possono essere fronteggiate solo dalla misura massima della custodia carceraria per la particolare gravità delle condotte poste in essere, per la sistematicità e professionalità delle stesse".

FOTO | Operazione anti-caporalato della GdF: ecco il "dormitorio" dei bracciati

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