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Cronaca Cerignola / Via Ascoli Satriano

Masciaveo perseguitato da una donna? La polizia: "Chi sa, parli. Anche in forma anonima"

Continuano le indagini degli uomini del commissariato di Cerignola in merito alla scomparsa del 55enne scomparso la sera del 23 aprile scorso. Indagini che sembrano concentrarsi sulle frequentazioni femminili dell'uomo

Continuano senza sosta le ricerche di Vito Masciaveo, il 55enne di Cerignola scomparso la sera del 23 aprile scorso, la cui auto - con alcune macchie di sangue sul sedile del guidatore - era stata ritrovata il giorno seguente in via Ascoli. Prima di far perdere le proprie tracce l’uomo si era recato in campagna per portare da mangiare ai cani, poi la misteriosa scomparsa.

“Chiediamo a chiunque abbia visto qualcosa di collaborare – spiega la dirigente del commissariato di Cerignola, Loreta Colasuonno – anche in forma anonima. Non è possibile che nessuno abbia visto nulla, che nessuno sappia nulla”. Scartata, almeno per ora, la pista della criminalità: “Dopo un arresto per spaccio nel 2008, Masciaveo sembrerebbe, per oggettivi riscontri, estraneo all’ambiente. Alcuni mesi fa era stato anche destinatario di una approfondita perquisizione che non ha rivelato alcun elemento a suo carico”.

Le indagini sull’accaduto proseguono a ritmo serrato. L’uomo, lo ricordiamo è scomparso il 23 aprile scorso: era rientrato a casa intorno alle 18.30, dopo un viaggio (a Milano, sostiene la moglie; a Canosa con un’altra donna ritengono invece gli inquirenti) di due giorni. Poi dopo cena si era recato in campagna – come faceva abitualmente – per accudire i suoi cani. Nel casolare di campagna alcune telecamere hanno ripreso l’uomo intento in questa attività, mentre parlava al telefono.

Una conversazione durata 10 minuti effettuata con un telefono secondario di cui nessuno – nemmeno i familiari più stretti – conosceva l’esistenza. Le immagini non rivelano segni di tensione o agitazione durante la telefonata. Per recuperare i dati relativi alla sim secondaria dell’uomo (a carico del quale non risultano utenze intestate), gli agenti di polizia stanno analizzando e confrontando i traffici della cella telefonica in questione. Dopo la telefonata, un’altra telecamere immortala l’auto di Masciaveo sulla strada del ritorno. Poi il nulla.

Dalle indagini è altresì emerso che Masciaveo e altri membri della sua famiglia fossero vittime di stalking da parte di una donna che si era invaghita del 55enne e che gli era stata particolarmente vicina durante il suo ultimo periodo di detenzione. Fino a 100 sms ricevuti al giorno e “pizzini” intimidatori che la donna faceva trovare nella casa di campagna dell’uomo. In alcuni luoghi di pertinenza della donna - gli investigatori non si sbottonano oltre - sarebbero state ritrovate piccole tracce di sangue, causate forse da un litigio, o da piccola colluttazione, che potrebbero essere presto comparate con quelle ritrovate nell’auto di Masciaveo. Le indagini, insomma, sembrano concentrarsi sulla vita privata dell’uomo e sulle sue frequentazioni femminili.

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