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Cronaca Troia

Cavalieri sotto accusa. I legali del Sindaco di Troia: “Estraneo a qualsiasi ipotesi di reato”

Il sindaco di Troia sarebbe indagato "per tentata induzione indebita e violenza privata". Duro affondo di ‘Libertà e Partecipazione’. Gli avvocati Marucci e Ursitti: “Vicenda verrà chiarita in tutta la sua inconsistenza"

Si tratta di una denuncia “datata” e, secondo gli avvocati del sindaco di Troia Potito Marucci e Gianluca Ursitti, “del tutto infondata e basata su fatti e circostanze tutt’altro che chiare”. I legali di Leonardo Cavalieri non entrano nel merito della vicenda, ma si dicono certi “che verrà presto chiarita in tutta la sua inconsistenza”.
 

Aggiungono Marucci e Ursitti: “Ribadiamo l’estraneità del Cavalieri a qualsiasi ipotesi di reato e la totale fiducia nell’operato della magistratura che saprà fare piena luce sulla vicenda. Al momento, possiamo solo dire che le richiesta di misura non ha trovato accoglimento, come confermato dalla Corte di cassazione. Il sindaco Cavalieri è sereno e convinto che questa vicenda non sarà strumentalizzata a fini politico-elettorali. Ma se così non dovesse essere, è pronto a difendersi in tutte le sedi a tutela della sua immagine e della sua reputazione.

Questo invece il commento del movimento politico ‘Libertà è partecipazione’: “Abbiamo appreso ieri dalla pubblicazione di una sentenza della Cassazione che il sindaco di Troia sarebbe indagato, da tempo, "per tentata induzione indebita e violenza privata" e che il Pubblico Ministero avrebbe addirittura chiesto per il sindaco le misure cautelari coercitive, cioè l'arresto. Abbiamo inoltre appreso che il Tribunale del riesame, dopo aver verificato "la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari" avrebbe ordinato lo scorso 29 Settembre 2016 la sospensione di Cavalieri dall'ufficio di Sindaco del Comune di Troia.

Prosegue il movimento politico della cittadina dei Monti Dauni: “Tuttavia, per via di una falla nel sistema giuridico, la Cassazione ha recentemente annullato il provvedimento e le notizie sono divenute di pubblico dominio solo dopo che la Cassazione, ieri, ha pubblicato la sentenza 10940/17 non senza esprimere giudizi sulle incongruenze legislative. Per legge, infatti, un sindaco non può essere sospeso perché l’art. 289, comma 3 del codice di procedure penale impedisce la sospensione da “uffici elettivi ricoperti per diretta investitura popolare ”garantendo una sorta di “immunità” a giudizio della Cassazione. Paradossalmente, invece, Cavalieri poteva essere arrestato perché la legislazione, sottolinea la Cassazione, non impedisce misure cautelari detentive”.

Libertà è partecipazione conclude: “Al di là delle formalità giuridiche noi siamo sconcertati dall'apprendere che il sindaco del nostro Comune sarebbe da tempo sotto inchiesta per fatti gravi e che ne sarebbe stato richiesto perfino l’arresto e poi ordinata la sospensione dalle funzioni. Pur convinti che la magistratura debba fare il suo corso e consapevoli che un indagato non è un colpevole fino a quando non c’è una sentenza, noi siamo tuttavia preoccupati dalla situazione e dai “gravi indizi di colpevolezza” che hanno indotto i giudici a chiedere misure cautelari. Chiediamo a riguardo spiegazioni e chiarimenti pubblici all’Amministrazione comunale affinché la cittadinanza sia informata di fatti così gravi”.

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