Foggia maglia nera degli incidenti stradali in Puglia: ha il più alto tasso di mortalità, 37 morti e 1599 feriti nell'anno del lookdown
In Capitanata il terzo numero più basso di sinistri dopo Bat e Brindisi e il 50% in meno di vittime nel periodo 2010/2020
Nel 2020 si sono verificati in Puglia 7.265 incidenti stradali che hanno causato la morte di 160 persone e il ferimento di altre 11.407. La situazione pandemica e le misure adottate per contenerla hanno determinato un consistente decremento del numero di incidenti (-24%), delle vittime della strada (-22,7%) e dei feriti (-29,4%) rispetto al 2019, anche se inferiore a quanto registrato a livello nazionale (-31,3% per gli incidenti, -24,5% per le vittime e -34,0% per i feriti).
44 vite spezzate in 11 mesi nel 2021
PROSPETTO 1. INCIDENTI STRADALI, MORTI, FERITI E TASSO DI MORTALITà PER PROVINCIA. PUGLIA.
Anni 2020 e 2019, valori assoluti e variazioni percentuali
PROVINCE |
2020 |
2019 |
Morti Differenza 2020/2019 (valori assoluti) |
Morti Variazioni % 2020/2010 |
Tasso di mortalità 2020 |
|||||
Incidenti |
Morti |
Feriti |
Incidenti |
Morti |
Feriti |
|||||
Foggia |
898 |
37 |
1.599 |
1.277 |
45 |
2.317 |
-8 |
-50,0 |
6,1 |
|
Bari |
2.578 |
46 |
3.980 |
3.486 |
59 |
5.693 |
-13 |
-17,9 |
3,8 |
|
Taranto |
1.017 |
17 |
1.628 |
1.215 |
27 |
2.097 |
-10 |
-54,1 |
3,0 |
|
Brindisi |
752 |
16 |
1.140 |
1.096 |
24 |
1.747 |
-8 |
-52,9 |
4,2 |
|
Lecce |
1.402 |
22 |
2.075 |
1.793 |
42 |
2.878 |
-20 |
-62,7 |
2,8 |
|
Barletta-Andria-Trani |
618 |
22 |
985 |
812 |
10 |
1.432 |
12 |
-31,3 |
5,7 |
|
Puglia |
7.265 |
160 |
11.407 |
9.679 |
207 |
16.164 |
-47 |
-45,2 |
4,1 |
|
Italia |
118.298 |
2.395 |
159.248 |
172.183 |
3.173 |
241.384 |
-778 |
-41,8 |
4,0 |
La Puglia rispetto agli obiettivi europei
I Programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, per i decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale con una particolare attenzione, nel decennio in corso, agli utenti vulnerabili.
Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte del 36,8%, meno della media nazionale (-42,0%); fra il 2010 e il 2020 si registrano variazioni, rispettivamente di -45,2% e -41,8%. Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale è diminuito da 2,3 a 2,2 deceduti ogni 100 incidenti mentre quello medio nazionale registra un leggero aumento (da 1,9 a 2,0 decessi ogni 100 incidenti).
Nel 2020 l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani), periti in incidente stradale, in Puglia è inferiore alla media nazionale (38,8% contro 44,9%).
Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che essi hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni) il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione è inferiore nel 2020 a quello nazionale (39,4% contro 51,4%). Sempre tra 2010-2020 l’incidenza di pedoni deceduti è diminuita in Puglia da 8,9% a 7,5%; nel resto del Paese è aumentata da 15,1% a 17,1%.
I costi sociali
I costi sociali degli incidenti stradali quantificano gli oneri economici che, a diverso titolo, gravano sulla società a seguito di un incidente stradale. Nel 2020 il costo dell’incidentalità con danni alle persone è stimato in circa 11 miliardi e 600 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (195,5 euro pro capite) e poco più di 802 milioni di euro (203,6 euro pro capite) per la Puglia; la regione incide per il 6,9% sul totale nazionale.
Il rischio di incidente stradale
Tra il 2019 e il 2020 l’indice di lesività diminuisce da 167 a 157.0; l’indice di mortalità invece aumenta lievemente (2,2 decessi ogni 100 incidenti da 2,1 nel 2019) così come quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100) a 1,4 nel 2020 da 1,3 nel 2019. L’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia: si confermano le criticità della SS016, lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti (243, 17 decessi e 428 feriti), e delle strade SS90, SS100 e SS172 (Figura 2). L’indice di mortalità cresce nelle province di Bari, Foggia e Barletta Andria Trani mentre diminuisce a Brindisi, Taranto e Lecce.
Nel 2020 il maggior numero di incidenti (5.063, il 69,7% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 43 morti (26,9% del totale) e 7.536 feriti (66,0%). Rispetto all’anno precedente i sinistri diminuiscono su tutte le categorie di strada ma la diminuzione maggiore si verifica sulle autostrade (-32,5%), seguite dalle altre strade (-25.7%) e dalle strade urbane (-24,5%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle autostrade (7,7 decessi ogni 100 incidenti) e sulle strade extraurbane (5,3 ogni 100).
Sulle strade urbane il 39,2% dei sinistri stradali si verifica nei pressi di un incrocio, mentre sulle strade extraurbane tale percentuale scende all’11,2%. In ambito urbano gli incidenti che avvengono lungo un rettilineo rappresentano il 35,6% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (19,0%), di una curva (2,9%) e di una rotatoria (2,5%). Lungo le strade extraurbane il 57,9% degli incidenti si verifica lungo un rettilineo, il 19,5% in curva e il 7,3% nei pressi di un’intersezione (Figura 4 e Cartogrammi in allegato).
I mesi e le ore più a rischio
Le misure adottate per contrastare la pandemia, il periodo di lockdown e le fasce di coprifuoco hanno influito pesantemente sulla distribuzione temporale degli incidenti stradali sull’intero territorio nazionale.
A marzo si registra un decremento del numero di incidenti del 60,6%, in quello di aprile del 43,2%. Tra maggio e settembre, in coincidenza della riapertura di gran parte delle attività e del periodo di maggiore mobilità per vacanze, si contano 3.821 incidenti (il 52,6% dell’intero anno), in cui hanno subito lesioni 6.068 persone (53,2%) e 80 sono decedute (50,0%) (Figura 5). Oltre il 73% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8 e le 20 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati al mattino tra le cinque e le sei (15,9 morti ogni 100 incidenti) e le sei e le sette (5,3 morti ogni 100 incidenti), valori oltre la media giornaliera (2,2) (Figure 6 e 7). Il venerdì e il sabato notte si concentra il 37,3% degli incidenti notturni, il 37,7% delle vittime e il 38,1% dei feriti. L’indice di mortalità degli incidenti notturni è 3,9 decessi ogni 100 incidenti, registrando il valore più elevato il sabato notte (4,6).
Gli incidenti stradali nelle aree urbane, intermedie e periferiche
In Puglia il 50,3% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani[1]; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva all’80,9% del totale. Nei comuni delle Aree interne, caratterizzate da distanze superiori ai 20 minuti di percorrenza dai Poli urbani, gli incidenti rappresentano il 19,1% del totale regionale. Il numero delle vittime si riduce rispetto al 2019 sia nel totale dei Centri (-18,1%) sia nelle Aree Interne (-31,9%)
In Puglia si contano 21 comuni che, essendo centri di offerta di servizi, sono classificati come Polo o Polo intercomunale, dove risiede circa il 38% della popolazione. Nelle aree di Cintura ricadono 97 comuni (37% della popolazione regionale). Nelle Aree interne (comuni classificati come Intermedio, Periferico o Ultra periferico) ricadono 139 comuni (circa il 25% dei residenti nella regione).
Di contro gli indicatori statistici di mortalità e gravità aumentano in media entrambi di un punto percentuale rispetto al 2019 (rispettivamente 2,2 decessi ogni 100 incidenti e 1,4 morti ogni 100 morti e feriti) e si riducono nelle Aree interne dove, tuttavia, i valori evidenziano una situazione critica. Nel totale dei Centri, invece, gli indicatori statistici di mortalità e gravità (rispettivamente, 1,9 e 1,2) aumentano rispetto al 2019.
I comportamenti a rischio e le persone coinvolte
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (76,4%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (2.910 casi, 35 vittime e 4.857 feriti), seguita dal tamponamento (1.140 casi, 27 decessi e 2.014 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (5,9 decessi ogni 100 incidenti), seguono la fuoriuscita (5,5 decessi ogni 100 incidenti) e l’urto con ostacolo accidentale (5,4 decessi ogni 100 incidenti). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 3,7 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,7 decessi).
Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 51,7% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per il 17,0% mentre l’elevata velocita per il 18,7% (Tavola 14, in allegato).
Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per le classi di età 15-29 anni (5,5 per 100mila abitanti) e 30-44 anni (5,3 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 74,4% delle vittime e il 62,4% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 18,1% dei morti e il 31,3% dei feriti, i pedoni il 7,5% dei deceduti e il 6,3% dei feriti. Il 33,3% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età 65+ mentre il 60,6% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 604,3 per la classe di età 15-29 anni, a 353,3 per quella 30-44 anni.