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Cronaca

Elisoccorso, appalti milionari "manipolati" per favorire Alidaunia: chiesto il rinvio a giudizio per 9 indagati

Il 13 dicembre 2021 sei dei nove indagati erano finiti agli arresti domiciliari. Secondo quanto riporta l'Ansa, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio

Sarà celebrata il 13 ottobre prossimo davanti al Gup Antonio Sicuranza, l'udienza preliminare del processo che vede imputate nove persone nell'ambito dell'inchiesta delle gare d'appalto bandite da Asl Foggia e dal Policlinico Riuniti, per l'affidamento quadriennale del servizio di elisoccorso e trasporto d'organi.

Secondo quanto riporta l'Ansa, il pm Anna Landi ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti i nove indagati, sei dei quali, il 13 dicembre 2021, erano finiti agli arresti domiciliari: l'ex direttore generale dei Riuniti, il manager Vitangelo Dattoli, Rita Acquaviva, dirigente Asl Fg classe 1964 nata a Orsara di Puglia ma residente a Foggia, il medico in pensione di Foggia, Antonio Apicella, gli imprenditori Roberto Pucillo e sua figlia Roberta Valentina - rispettivamente amministratore unico e procuratore di Alidaunia e il del dirigente del policlinico Riuniti, Costantino Quartucci. 

I dettagli dell'inchiesta Icaro

Il provvedimento cautelare si fondava su un compendio gravemente indiziario a carico dei soggetti indagati, a vario titolo e in concorso tra loro, per i reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, che sarebbero stati commessi a Foggia nel periodo 2019-2020.

Le indagini avevano consentito di svelare la presunta “manipolazione” di due gare di appalto, ovvero l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario, per un impegno di spesa pari a 36.6 milioni di euro per il primo quinquennio e 29,8 milioni per l’eventuale proroga contrattuale opzionale (leggi qui tutti i dettagli) e l’affidamento del servizio di trasporto aereo di organi e di equipe medica per attività di prelievo e trapianto organi, per un impegno di spesa pari a € 2.642.494 per il primo quadriennio, estendibile - in caso di proroga - fino a € 4.622.494 (leggi qui le carte dell'inchiesta).

Al centro dell'inchiesta era finita Alidaunia. Secondo l'accusa, i vertici e i rappresentanti ufficiali degli enti pubblici committenti avrebbero creato con i referenti di della s.r.l. foggiana attiva nel settore del trasporto aereo una “corsia parallela riservata” volta a rendere quest’ultima la società “predestinata” ad aggiudicarsi le gare, all’insaputa dei suoi futuri o attuali concorrenti.

Corsia, questa, costellata di discovery indebite, di raccolta e recepimento di bozze di capitolati o di controdeduzioni agli argomenti degli ignari competitor, nonché di suggerimenti alle stazioni appaltanti volti, in un primo momento, a pilotare la composizione delle commissioni di gara e, successivamente, a condizionare l’operato dei commissari.

Con ciò suggellando un’alleanza “contro natura”, la quale - pur non sfociando in una decisione favorevole ai “predestinati” - avrebbe, comunque, minato alle fondamenta e alterato l’intero corso delle gare “attenzionate”.


 

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