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Cronaca

Parco San Felice, sul pericolo incendi il Comune aveva avvisato l'Asd Rovelli. Russo: "E io avevo già preso contatti con la ditta"

Alessio Russo (Asd Rovelli): "Non sanno che pochi giorni prima dell’incendio ho inviato una pec al Comune (indirizzata all’Ufficio Sport, al Servizio Ambiente e alla Polizia Locale) nella quale informavo di aver contattato e preso accordi con una ditta per lo sfalcio e la rimozione dell’erba secca nella zona del campo di calcetto"

“Il tempo dei polveroni è terminato. Adesso basta con questo accanimento”. A parlare è Alessio Russo, presidente della Asd Rovelli. L’argomento è, ovviamente, Parco San Felice, dove pochi giorni fa è scoppiato un incendio nell’area inizialmente affidata alla associazione (affidamento poi annullato in autotutela) e delimitata da una recinzione.

Russo non crede al rischio autocombustione, paventato nella pec inviata da La Società Civile al commissario Prefettizio: “Dopo tre giorni di piogge e temperature fresche, sarebbe stato piuttosto improbabile. Sono convinto si sia trattato di un atto vandalico. Purtroppo, l’assenza di telecamere di videosorveglianza non permette di accertarne i responsabili. Non ho formulato denunce contro ignoti. Non l’ho fatto neppure quando hanno ripetutamente danneggiato e violato la recinzione, atti sui quali La Società Civile ha taciuto, così come sulla pericolosità dei pali e delle recinzioni pericolanti che circondano il campo da calcetto ormai da decenni”.

Sui pericoli incendi, il presidente della Asd Rovelli replica a La Società Civile: “Non sanno che pochi giorni prima dell’incendio ho inviato una pec al Comune (indirizzata all’Ufficio Sport, al Servizio Ambiente e alla Polizia Locale) nella quale informavo di aver contattato e preso accordi con una ditta per lo sfalcio e la rimozione dell’erba secca nella zona del campo di calcetto". "Stante ai tempi dati dalla disponibilità della ditta - si legge nella comunicazione inviata al Comune - si procederà brevi tempore alla sfalcio e rimozione delle erbe secche ivi presenti".

La comunicazione è stata inviata come risposta a una diffida da parte dello stesso Comune a effettuare interventi di sfalcio per prevenire il rischio incendi: “Essendo proprietario della recinzione nonché l’unico in possesso delle chiavi della stessa, il Comune mi ha scritto il 15 luglio per avere un riscontro, che io – tramite i miei legali – ho inviato dopo pochi minuti, in quanto avevo già preso contatti con la ditta in precedenza. L’ho fatto per una questione di senso civico, non perché mi spetti, dato che allo stato attuale la situazione a livello burocratico è poco chiara. Farò di tutto perché la zona resti in sicurezza, come ho già fatto in passato per il taglio dell'erba alta. L'ho fatto e lo farò per una questione di coscienza”, ha aggiunto Russo.

“Non ho mai fatto niente di male ai rappresentanti de La Società Civile, per questo ritengo inutile continuare ad alzare polveroni. C’è un ricorso al Tar, al quale ho anche fatto un sollecito almeno per avere un riscontro sulla sospensiva. Ma, nel frattempo, mi ero già premurato di provvedere alla messa in sicurezza della zona. Attendiamo i tempi e basta". 

Aggiornato alle ore 11.02

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