Foggia, incendio al mercato di via Luigi Pinto: a fuoco 5 bancarelle
Nel frattempo gli inquirenti sono al lavoro per cercare di capire il perché di questo ennesimo atto intimidatorio, ipotizzando anche una probabile faida interna agli ambulanti
Un altro incendio di natura dolosa al mercato rionale di via Luigi Pinto. Intorno alle 4 ignoti hanno dato fuoco ad almeno cinque bancarelle di frutta e verdura della Coldiretti. Per spegnere il rogo si è reso necessario l’intervento di due squadre dei vigili del fuoco, impegnati nelle operazioni di spegnimento fino alle prime luci dell’alba.
I danni sarebbero ingenti. Nel frattempo gli inquirenti sono al lavoro per cercare di capire il perché di questo ennesimo atto intimidatorio, ipotizzando una probabile faida interna tra gli ambulanti, molti dei quali starebbero pensando di abbandonare l’area mercatale e di trasferirsi in un luogo più tranquillo.
Sulla vicenda si sono espressi anche Salcuni e Donnini, che puntano il dito contro l'amministrazione comunale, denunciando la convivenza difficile e impossibile nell'area mercatale tra le aziende agricole della Coldiretti e i commercianti: "Diamo fastidio a qualcuno". Anche la Confcommercio, nelle parole del presidente Damiano Gelsomino, si è espressa sulla vicenda: "Condividiamo le preoccupazioni espresse dai vertici di Coldiretti: solo la legalità può garantire un sano sviluppo economico a Foggia e all’intera provincia. Non entriamo nel merito di una vicenda su cui è opportuno però che si faccia luce in modo pieno. Certo è che il dialogo tra associazioni di categoria, forze dell’ordine e Amministrazione Comunale non deve mai venir meno, così come la capacità degli operatori economici di unire le forze e trovare insieme soluzioni condivise”.
Il mercato di via Luigi Pinto era stato oggetto di un episodio analogo lo scorso 11 ottobre, poche ore prima dell’arrivo in città dell’allora ministro Cancellieri. Ma l’ultimo in ordine cronologico risale al 3 febbraio scorso quando le fiamme distrussero due bancarelle e gli inquirenti esclusero l’ipotesi corto circuito.
