Incendiato il capannone di Lazzaro D'Auria, l'imprenditore che ha denunciato la mafia di Foggia: danni ingenti e un dipendente intossicato
L’altroieri sera l’imprenditore è stato vittima di un gravissimo atto intimidatorio nei pressi di una delle sue sei aziende agricole, in località Palmoli a San Severo. Dalle telecamere di videosorveglianza si vedrebbe un’ombra avvicinarsi a un capannone e lanciare dentro qualcosa. Poco dopo le fiamme.
Non c’è pace per Lazzaro D’Auria, l’imprenditore 55enne di origini campane ma foggiano d’adozione, unico tra quelli taglieggiati a costituirsi parte civile nel processo alla Società Foggiana.
Ha scelto di garantire un futuro alle famiglie dei suoi dipendenti e non ha ceduto al ricatto della malavita, nemmeno quando il livello di sfrontatezza della 'Quarta Mafia' si era alzato a tal punto da costringerlo a prendere una decisione definitiva. “La situazione è precipitata negli anni 2015-2016 dopo l’acquisto di un lotto di terreni a Borgo Incoronata. Fu un investimento importante che ci mise sotto i riflettori e i boss alzarono la posta in gioco: pretendevano 200mila euro”.
D'Auria ha scelto lo Stato. Messo all’angolo da “tre boss e dieci gregari” armati di grosso calibro, ha trovato la via di fuga nella denuncia. Ma da allora è iniziata un’altra battaglia, quella ingaggiata con le banche. E da alcuni anni vive sotto scorta. (leggi qui).
L’altroieri sera l’imprenditore è stato vittima di un gravissimo atto intimidatorio nei pressi di una delle sue sei aziende agricole, in località Palmoli a San Severo. Dalle telecamere di videosorveglianza si vedrebbe un’ombra avvicinarsi a un capannone e lanciare dentro qualcosa. Poco dopo le fiamme.
I suoi dipendenti si sono precipitati sul luogo dell’incendio nel tentativo di spegnerlo. Uno di loro è stato costretto a ricorrere alla cure dei sanitari ed è finito in ospedale per un principio di intossicazione.
Successivamente sono intervenuti i vigili del fuoco con due autobotti. Ingente il danno, di alcuni milioni di euro.