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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca San Severo

Litiga con clienti e titolare di un bar: volano pugni e sgabelli, torna e dà fuoco al locale

Si tratta di un ventottenne di San Severo domiciliato a Senigallia. Vittima della ritorsione il titolare del bar 'Quindi? Caffè' di via Pierelli in cui due ore prima era avvenuto un violento litigio

I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Senigallia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 28enne originario di San Severo, ma domiciliato a Senigallia, gravemente indiziato del reato di danneggiamento seguito da incendio aggravato.

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Ancona, sono state avviate a seguito dell’incendio divampato nella notte tra mercoledì 2 e giovedì 3 marzo davanti al bar ‘Quindi? Caffè’ della città marchigiana. Poco dopo le 3 una guardia giurata, che nel giro notturno aveva visto le fiamme, aveva lanciato l’allarme ai carabinieri, prontamente intervenuti in via Pierelli dove in quel momento stava andando a fuoco una Jeep Cherokee di un residente del posto parcheggiata nei pressi dell’ingresso del locale.

Domato l’incendio, i vigili del fuoco avevano trovato tracce di liquido infiammabile sull'auto e anche nelle vicinanze del bar, mentre gli uomini del 112 due flaconi di detersivo vuoti con all’interno residui di materiale infiammabile, verosimilmente benzina.

Sanseverese incendia bar a Senigallia: le foto

Acquisite le immagini registrate dalle videocamere di sorveglianza che avevano ripreso un soggetto a volto coperto mentre appiccava il fuoco in più punti dell’area esterna del bar, sono scattati una serie di accertamenti che hanno portato gli investigatori ad individuare nel 28enne l’autore dell’incendio, avvalorando il movente della ritorsione per essere stato cacciato poche ore prima dal bar.

Infatti, dalle immagini della sera prima è stato possibile notare la presenza all’interno del bar di una persona vestita allo stesso modo del soggetto che successivamente aveva appiccato il fuoco, con giubbotto smanicato e felpa con cappuccio calzato sul capo, oltre a scarpe ginniche di colore bianco.

I militari dell’Arma apprendevano che presso il bar, quella stessa sera, si era verificata una lite accesa tra il 28enne ed alcuni avventori e il titolare del bar, nel corso della quale il giovane aveva minacciato di spaccare tutto e di darvi fuoco. Il litigio era avvenuto intorno all’una, appena due ore prima dell’atto incendiario. Dopo l’invito ad allontanarsi, a cui aveva risposto con alcuni pugni e danneggiando sgabelli e altri beni, se n’era andato prima dell’arrivo di una pattuglia delle forze dell’ordine, per poi dirigersi presso un distributore di carburante, che nella notte dei fatti, tra gli ultimi prelievi, riportava due rifornimenti di cinque euro ciascuno, compatibili con quello che sarebbe potuto essere il contenuto dei flaconi rinvenuti sul luogo dell’incendio.

Intorno alle 3 di notte il soggetto era tornato sul posto con il volto coperto e aveva dato fuoco in tre punti: in un angolo del gazebo, sullo zerbino di ingresso del bar e nei pressi di una Jeep Gran Cherokee. Il 28enne nell’immediatezza dei fatti faceva perdere le proprie tracce, salvo poi manifestare tramite il suo legale di fiducia la volontà di costituirsi ai carabinieri di Ancona.

Inizialmente l’indagato era stato sottoposto alla misura del divieto di dimora e successivamente alla misura dell’obbligo di dimora nel comune di San Severo, ma ha trasgredito entrambe le prescrizioni ed è stato trovato a Senigallia in varie date sino al 17 agosto scorso.

A quel punto il Gip ritenendo il giovane incapace di sottostare agli ordini impartiti dall’Autorità Giudiziaria, al fine di contenerne la spinta criminale, ha ritenuto indispensabile restringerne la libertà di movimento applicando la misura degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Dopo le formalità di rito in caserma, il ventottenne è stato riaccompagnato nella propria abitazione e sottoposto agli arresti domiciliari.

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