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Cronaca Villaggio Artigiani / Via delle Casermette

130 grammi di hashish e cocaina 'spedite' nel carcere di via delle Casermette: il pacco sospetto indirizzato a un detenuto non passa le sbarre

L'operazione incassa il plauso del Cosp. Lo stupefacente era stato abilmente confezionato e occultato in modo da poter sfuggire al rilevamento della macchina scanner ed eludere i successivi controlli delle unità preposte

Sventato l’ennesimo tentativo di introdurre droga nei reparti detentivi del carcere di Foggia. In pochi giorni, infatti, gli agenti di polizia penitenziaria hanno messo a segno diverse operazioni che hanno permesso di sequestrare nel complesso telefoni cellulari, droga e strumenti atti ad offendere.

L’attività incassa il plauso di Domenico Mastrulli del Cosp: “Elogio per i colleghi di Foggia, bravi, concreti e sereni”. La notizia è rimbalzata fino a Roma, dove la delegazione Fs-Cosp ha informato deputati e senatori del gruppo di Fratelli D’Italia nell'ambito della tavola rotonda in corso sulle criticità della giustizia, delle carceri e dei poliziotti penitenziari in servizio nei reparti detentivi del paese.

“Mancano 18.000 donne e uomini della polizia penitenziaria, serve urgentemente lo sblocco dello scorrimento delle graduatorie”, denuncia Mastrulli. “Diamo sicurezza a chi produce sicurezza. L’operazione di ieri, 9 settembre, nel penitenziario di Foggia, è solo l'ennesima riprova della professionalità del reparto di polizia penitenziaria di Foggia”.

Lo stupefacente era contenuto in un pacco postale destinato ad un detenuto, che è stato intercettato e sequestrato prima che entrasse nell’istituto di pena. “Lo stupefacente - spiega Mastrulli - era stato abilmente confezionato e occultato in modo da poter sfuggire al rilevamento della macchina scanner ed eludere i successivi controlli delle unità preposte”. 

“E’ il quarto risultato ottenuto solo nella stagione estiva. Un risultato che, se da un lato dimostra l’attenzione prestata dal personale in un delicatissimo canale qual è quello della corrispondenza e delle telecomunicazioni postali, dall’altro conferma i dubbi circa l’insistenza di un fenomeno criminale che pretende serie e più incisive misure di contrasto e prevenzione. Il sequestro di 130 grammi di hashish e uno di cocaina rende evidente il tentativo di trasformare la casa circondariale in una piazza di spaccio”, continua.

“Le istituzioni devono intervenire con l’implementazione di mezzi e risorse umane e strumentali adeguate a contrastare i dilaganti paventati pericoli”. L’Ufficio di polizia giudiziaria del reparto di Foggia ha dimostrato negli ultimi anni professionalità e dedizione nonostante la mole di lavoro cui è sottoposto e le gravi minacce subite dai reclusi, alcune delle quali destinate persino al vice comandante Giovanni de Candia, proprio in occasione del rinvenimento e del contestuale sequestro di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente. “Al dottor de Candia esprimiamo vicinanza e solidarietà, a lui e a tutti i poliziotti penitenziari”. L’organico, nella struttura di via delle Casermette, è in deficit di 80/90 unità.

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