Giornata della memoria: per la prima volta Libera ricorda anche le vittime del caporalato
A Brindisi verranno ricordate anche le braccianti morte a Ceglie Messapica e i braccianti africani morti lo scorso anno in provincia di Foggia
Il 21 marzo è il giorno scelto per celebrare le Vittime innocenti della mafia. Lo scorso anno fu Foggia la piazza principale (quest'anno sarà Padova) dove decine di migliaia di persone, sfidando la pioggia, sfilarono per le vie della città per urlare la propria ferma opposizione alla mafia.
Dopo la manifestazione nazionale del 21 marzo 2018 a Foggia è importante continuare a tenere alta la guardia in Puglia. La scelta, quest'anno, è ricaduta sulla città di Brindisi in primo luogo per la storica presenza criminale nel territorio, mai del tutto debellata, della Sacra Corona Unita, pronta a mantenere pezzi di potere e rinnovare i propri interessi, ammodernandosi e continuando ad essere presente in un tessuto territoriale gravemente colpito sotto il profilo sociale, economico ed ambientale. Brindisi è una città dove più di una giunta comunale è stata sciolta per corruzione. Un fenomeno dilagante e altresì devastante, che perpetua dinamiche di potere e violenza, impoverendo la società tutta, a favore di gruppi ristretti. L'impegno della magistratura e delle forze dell'ordine ha messo un freno al dilagare di tali fenomeni, così come anche il rinnovo di amministrazioni pubbliche impegnate in un cambio di rotta assieme alla società civile tutta. Ma non si deve abbassare la guardia, rinnovando l'impegno nella corresponsabilità ed il protagonismo della società civile.
Nel corso della mattinata la città sarà attraversata da un corteo composto dalla cittadinanza brindisina, e da delegazione di scolaresche, associazioni e cittadini provenienti da tutto il territorio provinciale e regionale. A termine della manifestazione, contemporaneamente alle altre manifestazioni che si svolgeranno in tutto il territorio nazionale, sarà letto il lungo elenco di nomi delle vittime innocenti delle mafie. Per la prima volta, nell'elenco delle vittime ci sono anche i nomi delle vittime del caporalato. A partire dalle cinque braccianti di Ceglie Messapica (la più giovane aveva solo 16 anni) morte tra il 1980 e il 1991, morte mentre viggiavano accalcate sui mezzi che le conducevano verso i campi. Morti simili a quelle dei braccianti di origini africane morti la scorsa estate. Anche i loro nomi saranno menzionati.