Quando l'abusivismo dilaga: nell'area di rischio aeroportuale c'è chi costruisce in barba ad ogni vincolo
Costruito anche il secondo piano del manufatto già esistente su via Castelluccio. E questo nonostante i sigilli apposti una prima volta. Preoccupata Adp, che invita il Comune di Foggia ad intervenire
Gli agenti di Polizia Municipale sarebbero già intervenuti agli inizi di luglio, sigillando la struttura. Ma i lavori di sopraelevazione, a giudicare dalle foto, paiono continuare indisturbati. Siamo in area Gino Lisa, a Foggia, appena all’esterno del sedime aeroportuale, lungo via Castelluccio.
E lì che è collocato il manufatto “incriminato”: di proprietà di due sorelle, abusivamente si sta costruendo un secondo piano (come si evince dalle foto). Non esiste alcun permesso a costruire, ci comunica l’assessore all’Urbanistica, Ciccio D’Emilio, che fa sapere: esiste già una denuncia presso la competente Procura. E però, rispetto a quando i sigilli sono stati posti (era il 2 luglio scorso e c’erano solo le travi), oggi il secondo piano ha preso forma, segno che si sta continuando, in spregio a qualsivoglia norma.
La vicenda è tanto più grave se si pensa che la costruzione non solo è abusiva ma sorge in zona sottoposta a divieto di vincolo di rischio aeroportuale (pare fosse abusiva sin dalle origini, destinataria poi di condono). E ha messo in allarme Aeroporti di Puglia che, il 3 luglio, così scriveva al Comune di Foggia, segnatamente al sindaco Landella: “Si comunica che, durante la prima ispezione di routine dell’area di movimento dell’aeroporto di Foggia, è stata rilevata la presenza di attività di costruzioni in area esterna al sedime aeroportuale ma comunque adiacente al perimetro aeroportuale, e pertanto in area soggetti a vincoli edificatori per i quali si rende obbligatorio il rilascio di parere obbligatorio ENAC/ENAV, anche in considerazione del previsto intervento di prolungamento della pista di volo che vede il coinvolgimento anche di codesto Comune”.
Il Comune di Foggia dovrebbe intervenire con celerità e avviare l’iter per l’abbattimento. Seguiranno, auspichiamo, aggiornamenti.