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Cronaca San Severo

La battaglia di Gianpiero prosegue: il militare malato di cancro vola a New York per sottoporsi a una nuova cura

Il sergente originario di San Severo affetto da un raro sarcoma partirà oggi con la moglie Barbara alla volta del Presbyterian Hospital, dove si sottoporrà a un innovativo trattamento per il quale si era reso necessario riaprire la raccolta fondi

Il sogno, la speranza di guarigione, la voglia di lottare di Gianpiero Saglimbene, di sua moglie Barbara e della famiglia, proseguono. 

È di qualche ora fa la notizia che Gianpiero Saglimbene, militare colpito da una rara forma di sarcoma, è in partenza per gli Stati Uniti, destinazione Presbyterian Hospital di New York, dove si sosterrà a un innovativo trattamento contro il cancro con cui combatte da 5 anni. 

Ad annunciarlo è stata sua moglie Barbara Rado con un post su Facebook: "Volevamo comunicarvi che stamattina, io e Gianpiero, partiamo per New York, alla volta del New York Presbyterian Hospital. Volevamo ringraziare di cuore tutti gli attori che hanno permesso di realizzare questo piccolo miracolo. 

Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, per l'impegno e la dedizione mostrata per il nostro caso. Lo staff del ministero della Difesa, che ha lavorato indefessamente per preparare il volo e tutti i documenti connessi, facendo diventare il difficile, realizzabile; le forze armate tutte che col proprio personale dipendente, hanno risolto i tanti problemi connessi al mio caso con pazienza, umiltà ed umanità; i familiari per l'aiuto e il sostegno in questi anni difficili; e non per ultimi tutti i colleghi e amici che ogni giorno hanno reso, con un sorriso e una battuta, la malattia sopportabile. 

Un ringraziamento alla questura di Udine, ai giornalisti, per averci aiutato a divulgare il nostro caso. Vorremmo infine ringraziare tutti voi che leggete, che ci sostenete e ci date forza e coraggio per affrontare tutte le difficoltà cui ogni giorno facciamo e faremo fronte. Vi ringraziamo di nuovo per questo vostro dono di speranza. Arrivederci..."

Insomma, c'è ancora speranza, dopo l'iniziale doccia fredda dello scorso 9 giugno, quando dall'ospedale 'Columbia University Medical Center' era arrivato un responso negativo circa l'innovativo intervento chirurgico al quale si sarebbe dovuto sottoporre Gianpiero. Un intervento molto costoso per il quale era stata avviata una raccolta fondi, e in pochi giorni erano stati raccolti oltre 665mila euro. 

"Cerchiamo altrove" aveva annunciato sua moglie Barbara, e infatti una nuova speranza è giunta dall'ospedale Presbyterian, ma lo scorso 28 giugno un nuovo ostacolo si è frapposto: "L'ospedale ci ha chiesto 817mila dollari (circa 730mila euro)". Da qui la necessità di riaprire la raccolta fondi.

Cifra che, con il supporto di tutti, si è riusciti a raccogliere. Gianpiero e Barbara sono in volo verso New York, per proseguire la battaglia. 

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