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Cronaca Cerignola

Ufficio del Giudice di pace, il sindaco glissa l'interrogazione sulla prospettive: "Nessuna risposta"

L'iniziativa del gruppo Fratelli d’Italia al centro del Consiglio comunale di Cerignola. Nicola Netti: "Spostata l'attenzione sul riordino dei tribunali, senza di fatto offrire prospettive all’Ufficio del Giudice di Pace, che nei prossimi mesi rischia seriamente di soccombere"

Cerignola è preoccupata per il futuro dell’Ufficio del Giudice di Pace. Sul punto, infatti, il sindaco Bonito avrebbe glissato l’interrogazione presentata dal gruppo Fratelli d’Italia in Consiglio comunale: "Nessuna risposta né soluzione", commenta il capogruppo Nicola Netti, al termine dell'iniziativa discussa lunedì scorso.

L'interrogazione di Fratelli d'Italia puntava a difendere l'ultimo presidio di giustizia e legalità sul territorio, dopo che il Governo Monti nel 2012 privò Cerignola del tribunale. Undici anni fa, si assistette alla soppressione di oltre 660 uffici del Giudice di Pace, di 220 sezioni distaccate di tribunale e di 31 tribunali, con conseguente riduzione del numero degli uffici ordinari, rideterminazione delle piante organiche e redistribuzione del personale di magistratura e amministrativo. Successivi trasferimenti, reintegri e pensionamenti hanno lasciato l'ex tribunale con soli 2 amministrativi, con conseguente inefficienza del servizio per le tante pratiche evase da scarso personale.

"In aula – conclude Netti – il sindaco ha solo spostato l'attenzione sul riordino dei tribunali, al vaglio del Governo centrale, senza di fatto offrire prospettive all’Ufficio del Giudice di Pace, che nei prossimi mesi rischia seriamente di soccombere, accrescendo i disagi di avvocati e cittadini dell'intero territorio».

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