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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Scoperti altri 290 furbetti del reddito di cittadinanza, c'era chi aveva un lavoro in nero: 1,9 milioni indebitamente percepiti nella sesta provincia

Nella Bat, in Puglia, i controlli esperiti hanno permesso di rilevare che l’importo dei contributi indebitamente percepiti ammonta a circa 1,9 milioni di euro. L'anno scorso in provincia di Foggia sono stati denunciati 154 soggetti

I finanzieri dei reparti del comando provinciale di Barletta, nell’ambito delle specifiche competenze del corpo a tutela della spesa pubblica nazionale, ha svolto una serie di  attività all’esito delle quali sono stati individuati circa 290 soggetti che risultavano aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza.  

L’attività operativa dei militari della sesta provincia pugliese, nel solco della consueta e consolidata collaborazione con l’Inps, si è sviluppata avvalendosi di apposite analisi di rischio svolte attraverso autonoma attività info investigativa nonché di quelle elaborate a livello centrale dai reparti speciali della guardia di finanza, che hanno consentito di verificare i requisiti per la legittima percezione del beneficio di una vasta platea di percettori in tutta la provincia.  

I controlli esperiti hanno permesso di rilevare che l’importo dei contributi indebitamente percepiti ammonta a circa 1,9 milioni di euro.

In Puglia i percettori del Reddito di Cittadinanza sono quasi 150mila per una media mensile di 552 euro. L'anno scorso, in provincia di Foggia, le Fiamme Gialle hanno intercettato 1,1 milioni di euro indebitamente percepiti e 283mila euro di contributi, per fortuna non riscossi, e denunciato all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 154 soggetti, tra cui intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva.

Le erogazioni pubbliche ritenute indebitamente percepite, sono state segnalate per le competenti valutazioni alle procure della Repubblica di Trani e di Foggia, qualora la percezione poteva configurare ipotesi di reato, e all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale il quale, all’esito delle segnalazioni pervenute, e previa istruttoria dei casi segnalati, procede a revocare l’erogazione del contributo agli indebiti beneficiari.  

Il reddito di cittadinanza è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, all’atto  della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, di particolari requisiti di cittadinanza, residenza, soggiorno, reddituali e patrimoniali, nonché di ulteriori presupposti di compatibilità (tra i quali la mancanza di condanna definitiva intervenuta nei 10 anni precedenti la richiesta, e di interdizione dai pubblici uffici), ovvero l’omessa comunicazione di variazioni che inibivano la continuazione della percezione della misura di sostegno rispetto alle condizioni possedute all’atto della domanda. 

Le ipotesi riscontate ed al vaglio degli organi competenti sono variegate: tra queste annoveriamo soggetti che non hanno il requisito della residenza, altri soggetti che non hanno comunicato di avere un componente del nucleo familiare sottoposto a misura cautelare; alcuni non hanno indicato tutti i redditi percepiti o vincite a giochi online o il possesso di immobili, mentre altri – addirittura – sono stati sorpresi in attività lavorativa “in nero” nonostante ciò fosse vietato e, per tale ipotesi, si è proceduto a segnalare la condotta anche a carico dei datori di lavoro.  

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