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Cronaca

A Casalmaggiore l'ultimo saluto a Daniele Tanzi, il 18enne foggiano ucciso nel sonno con 24 coltellate

Giovedì 13 maggio a Casalmaggiore si svolgeranno i funerali di Daniele Tanzi

Si svolgeranno giovedì 13 maggio alle 10 nell’Abbaziale di Santo Stefano di Casalmaggiore i funerali di Daniele Tanzi, il 18enne originario di Foggia ucciso con 24enne coltellate in un mulino abbandonato di Parma nella notte tra il 4 e il 5 maggio.

Per il fatto di sangue Patrick Mallardo, 20enne ed ex ragazzo di Maria Teresa, la fidanzata della vittima che in quel momento era con lui, ha confessato le sue responsabilità. In carcere, non ha risposto al gip. 

La salma di Daniele giungerà in chiesa alle 16 di mercoledì. In serata verrà recitato il rosario. In queste ore gli zii e i cugini di Daniele, tra cui Francesco ("Gli porterò la sciarpa del Foggia"), sono in viaggio per portare l’ultimo saluto al ragazzo buono, strappato alla vita nel pieno della sua giovinezza.

Daniele lascia due fratelli, mamma Antonalla e papà Antonio. 

Il racconto di Maria Teresa

Dopo il tradimento, durante le vacanze di Natale, l’ho lasciato. Non lo amavo più” - racconta Maria Teresa - che ha il polso fasciato. Ferita lievemente da Patrick nella notte della tragedia. Il mulino era il posto sicuro, li erano custoditi i loro sogni, la loro intimità. Li passavano la notte, lontani da giudizi e in pace. Fino a quando un uomo incappucciato, con un coltello, ha piazzato fendenti che hanno stracciato i sogni e materializzato gli incubi. “Pensavo di sognare, mi sono detta: questo è un sogno, ma nessuno mi veniva a salvare. Era la realtà. Ho visto il coltello, dopo essere stata strattonata e spintonata. Cercavo Daniele, ma non rispondeva. Era morto e non lo sapevo. Mi ha minacciata, ho pensato di morire, gli ho chiesto di fermarsi disperata. Che gli avrei dato tutto: si è fermato. Sotto il cappuccio c'era Patrick, avevo pensato fosse lui da come si muoveva ma nella mia testa mi sono detta: non può essere”. E invece è stato. Già in passato, racconta Maria Teresa, aveva cercato di aggredire il ragazzo: “Io sono andata a muso duro verso di lui, gli avevo detto di non permettersi. Ci avevano divisi i nostri amici". Martedì notte è andato al mulino per fargliela pagare. Il procuratore Alfonso D’Avino parla di premeditazione: “Oltre al coltello, aveva anche altri abiti: come un lavoratore che va in fabbrica e si cambia a fine turno - ha detto in conferenza stampa D’Avino”.

Mamma Morena: "Ho denunciato tre volte"

"Una sera ha picchiato mia figlia in camera io da quel momento gli ho detto di non farsi più vedere. L’ho denunciato tre volte alle forze dell’ordine. Un’altra volta è toccato a Maria Teresa: “Sono andata dalla Polizia, mi hanno detto di tornare con altre prove. Solo perché non avevo un referto dal Pronto Soccorso”. Ora non può fare davvero più niente, se non dimenticare questa storia. Non sarà facile. Le ferite di Daniele le porta anche lei. Dentro l’anima".
 

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