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Domenica, 10 Dicembre 2023
Cronaca

Imbarcazioni italiane battenti bandiera estera: blitz della Finanza nei porti pugliesi, stanati 21 furbetti

Controlli sul litorale da Manfredonia a Brindisi. Guerra al fenomeno del ‘flagging out’ da parte di armatori che, al fine di contenere i costi di gestione di una unità navale, ricercano registri navali esteri per conseguire una riduzione delle voci di spesa

Decine di imbarcazioni da diporto battenti bandiera estera, ma di fatto appartenenti a cittadini italiani, sono finite nel mirino della flotta aeronavale della guardia di finanza. L’operazione rientra nell’ambito dell’attività di controllo delle coste e degli approdi pugliesi eseguita durante la stagione estiva dagli uomini della Stazione navale di Bari e delle Sezioni operative navali di Gallipoli, Brindisi e Manfredonia.

Ad insospettire la ‘polizia del mare’ è stata la presenza di 32 imbarcazioni ‘estere’ nei porti pugliesi, che ha fatto scattare la verifica degli obblighi fiscali che disciplinano la proprietà di imbarcazioni all’estero, riscontrando, per 21 di esse (7 con bandiera polacca, 5 con quella belga e 9 con quella francese), la mancata compilazione del quadro Rw della dichiarazione dei redditi da parte dei rispettivi titolari, per un valore complessivo di circa 2.300.000 euro.

Il considerevole incremento di bandiere estere issate sulle imbarcazioni da diporto di proprietà di cittadini italiani, rilevato dalle Fiamme Gialle pugliesi negli ultimi periodi, è riconducibile al cosiddetto fenomeno del ‘flagging out’, definito in economia marittima come il processo intrapreso da proprietari e armatori di yacht che, al fine di contenere i costi complessivi di gestione di una unità navale, ricercano registri navali esteri per conseguire una riduzione delle voci di spesa relative, ad esempio, alle dotazioni di sicurezza, equipaggiamenti, assicurazioni e/o imposte.

Pertanto, molti possessori di imbarcazioni da diporto hanno preferito ‘emigrare’, solo sulla carta, verso registri navali esteri, dismettendo così la bandiera nazionale, nel tentativo di realizzare una notevole riduzione dei costi di gestione e, in alcuni casi, di nascondere il possesso delle imbarcazioni (spesso di lusso), al Fisco italiano. La costante azione di sorveglianza della flotta aeronavale della guardia di finanza risulta indispensabile per presidiare il mare, lo spazio aereo sovrastante e i circa 800 km di costa pugliese, in stretto e continuo  coordinamento con i Reparti territoriali, investigativi e speciali presenti sul territorio.

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