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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Stornara

Tragedia campo rom, arriva l'ordinanza ma ormai è troppo tardi: Binca e Hiristo non ci sono più

E' arrivata ieri l'ordinanza del sindaco Rocco Calamita. L'ex comandante della polizia locale di Stornara, la dott.ssa Angela Rutigliano, aveva segnalato alla Procura dei Minori la grave situazione e la presenza di un centinaio di bambini. Non le fu riconfermato l'incarico

Balzata ai disonori delle cronache locali e nazionali - nelle more che gli inquirenti accertino le responsabilità sulla morte di Binca e Hristo - Stornara è ancora sotto choc per il drammatico evento avvenuto in un campo rom alla periferia del paese. Cosa non è stato fatto, ma si poteva fare, per scongiurare l'immane tragedia che ha colpito i fratellini bulgari di due e quattro anni? Per taluni "è cronaca di una tragedia annunciata".

A Stornara la popolazione era al corrente dell’esistenza dell'insediamento rom alla periferia del paese sulla vecchia strada per Cerignola; nondimeno della presenza, nei terreni di Masciavè, di decine e decine di persone.

Tuttavia, sarebbe ingeneroso nei confronti di chi realmente aveva acceso i riflettori sulle precarie condizioni igienico-sanitarie-ambientali del campo, sostenere che le vittime siano morte nell’indifferenza di tutti, se è vero, come effettivamente ci risulta, che nel marzo 2020, l’ex comandante della polizia municipale, Angela Rutigliano, aveva prodotto una relazione con la quale, tra le altre cose, denunciava la presenza di almeno un centinaio di bambini.

Ancor prima di quel report, gli amministratori comunali erano già al corrente di cosa accadesse in quella zona. Lo ha confermato Calamita stesso quando in un passaggio dell'intervista rilasciata ai nostri microfoni, ha evidenziato che l'area dove il 18 dicembre si è consumata la tragedia, nel 2018 era stata oggetto di sgombero. Un intervento che sarebbe servito a poco, in quanto, ha poi aggiunto, il campo si era ripopolato nel giro di pochi mesi.

Informata dall'ex comandante della polizia locale di Stornara della presenza di un insediamento rom fino a quel momento mai censito, ci risulta che la Procura del Tribunale dei minori, esattamente un anno fa, avesse chiesto alle forze dell'ordine di organizzarsi e di procedere alla raccolta dati relativi al numero degli occupanti effettivamente presenti. Per risolvere le criticità del campo rom, perlopiù occupato da persone di etnia bulgara, la dottoresa Rutigliano aveva assunto un impegno forte, senonché dovette rinunciarvi quando il sindaco non le rinnovò il contratto in scadenza il 31 dicembre 2020. 

Qualche mese fa, in un’intervista rilasciata al gruppo cittadino Stornara 5 Stelle alla presenza del consigliere comunale di minoranza Pasquale D’Assisi, la comandante originaria di Bari tornò a parlare della sua esperienza a Stornara, rimarcando a chiare il lettere il problema dei campi rom: “E’ una questione delicatissima che vede numerosissimi bambini e ragazzi vivere in una situazione degradante non solo dal punto di vista sanitario ma anche, e soprattutto, umano”. Ergo, aggiunse, “abbiamo messo in moto delle procedure per il censimento degli abitanti di questi campi rom e contattato due realtà che operano da molti anni in questo settore per avviare un proficuo lavoro progettuale con l’obiettivo di intercettare finanziamenti per alleggerire la problematica evitando di influire gravosamente sulle casse comunali”.

In quella occasione non mancò di far trapelare il turbolento rapporto tra lei e alcuni amministratori comunali evidenziando anche che la Procura era stata informata della presenza di alcuni siti inquinanti: “Per quanto riguarda la questione dell’emergenza ambientale, abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di sversamenti illeciti di rifiuti, discariche abusive e roghi potenzialmente pericolosi. Si verificano incendi pericolosi con cadenza quasi quotidiana, soprattutto nel periodo estivo, che rendono irrespirabile l’aria”.

Intanto la Procura di Foggia ha iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo la giovane madre di Binca e Hristo. "Un atto dovuto" ha spiegato l'avvocato Roberto De Rossi. In attesa del responso dell'autopsia eseguita ieri sui corpi dei due bambini e del risultato di altre indagini condotte dai carabinieri e coordinate dal pm Roberta Bray, resta il dubbio se sia stato fatto o meno il necessario per scongiurare la tragedia, oppure se, come invece sembra, il problema sia stato sottovalutato. Ciò nonostante, poche ore dopo la tragedia, su Facebook il sindaco aveva evidenziato di aver segnalato in più occasioni e portato a conoscenza di tutte le autorità competenti, la situazione drammatica anche sotto il profilo sanitario del campo rom.

Sindaco che però, soltanto nella giornata di ieri 21 dicembre ha firmato un provvedimento con il quale ordina ai Masciavè, in qualità di aventi diritti reali, e ai circa 500 occupanti, in qualità di responsabili in solido delle precarie condizioni igienico-sanitarie in cui versa il sito, il ripristino immediato che avrebbero dovuto completare oggi, delle condizioni igienico-sanitarie e di salubrità del sito attraverso il ripristino ambientale con verifica di contaminazione dei suoli.

La decisione, si legge nell'ordinanza, è stata presa in seguito ai sopralluoghi di Asl e polizia locale, dai quali è emersa la presenza di cumuli di rifiuti di vario genere e nelle immediate vicinanze. E' stato riscontrato anche lo svolgimento di attività pericolose da parte dei nomadi "soprattutto con riguardo alla combustione di materiale inquinante e correlata immissione di fumi dannosi per la salute pubblica".

Nondimeno, sono numerosi gli incendi di ecoballe, sostanze plastiche, tessuti compressi, scarti di edilizia e di vario genere che si sono verificati come è emerso nelle relazioni di intervento del comando provinciale dei vigli del fuoco di Foggia. In sostanza, "un sito gravemente compromesso sotto il profilo igienico-sanitario-ambientale".

Un interessamento necessario, ma tardivo, che serve ma non servirà a restituire al mondo i fratellini Binca e Hristo.

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