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Cronaca SP115

Da vent'anni senza fogna, i residenti della SP 115 sbottano: "Noi abbandonati dalle istituzioni"

La protesta dei residenti della sp 115 che da anni chiedono la realizzazione di un condotto fognario che eviti lo scarico delle acque nelle fosse biologiche. Già due petizioni indirizzate al Comune e alla Provincia mai accolte

Periferia di Foggia spesso è la perifrasi della parola disagio. L’ennesimo esempio arriva dai residenti della Sp 115 per Troia, a pochi km da Foggia, i cui residenti lamentano da anni l’assenza di un condotto fognario, che scongiuri lo scarico delle acque reflue, prodotte dalle abitazioni, in fosse biologiche.

L’appello dei residenti viene rilanciato dagli attivisti del Meetup Fovea che denunciano il persistente silenzio delle istituzioni: “Nel giugno del 1997, e consecutivamente alla realizzazione del tratto fognante Foggia-Borgo Segezia del 18 febbraio 1998, i residenti chiesero che la derivazione della condotta venisse prolungata di metri 900 al fine di consentire l’allaccio delle abitazioni alla condotta fognaria”.

Per ottenere risposte i residenti lanciarono anche una petizione nel 2011 indirizzata al sindaco Mongelli e all’Assessore ai lavori pubblici Vinicio Di Gioia (richiesta protocollata il 23 novembre 2011 – n°119811) nonché, al presidente della Provincia Antonio Pepe e all’ingegnere Potito Belgioioso, direttore dei lavori,

Richiesta inascoltata e ribadita al successore Franco Landella, e allo stesso Potito Belgioioso, dirigente ai lavori pubblici, agli assessori ai lavori pubblici del comune Bove e della provincia Russo, con una nuova petizione protocollata il 24 settembre (n° 82873).

“Entrambe le petizioni non hanno sortito alcun risultato – accusano gli attivisti del Meetup – tanto che gli stessi residenti non accettano il tacito istituzionale e continueranno a far valere i loro diritti. Il Meetup ‘Fovea’, dopo aver ascoltato alcuni di loro, ha raccolto quanto fino a oggi sia stato fatto dai residenti della Sp 115 e ignorato dalle istituzioni, con l’intento di fare chiarezza su una problematica che mette in difficoltà non poche famiglie, le quali chiedono solo ciò che spetterebbe loro di diritto”.

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