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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Mafia del pizzo ed estorsioni: colpo al boss Pellegrino 'Capantica', a un suo sodale e alla fiduciaria di Francavilla

Operazione Rodolfo: le misure sono state eseguite a carico di Antonio Vincenzo Pellegrino, detto 'capantica'(pena residua di 6 anni, 7 mesi e 26 giorni), di Gianluca Ruggiero, fiduciario del boss Pellegrino (3 anni e 6 mesi) e di Gabriella Capuano, fiduciaria del boss Francavilla (3 anni, 1 mese e 15 giorni)

Processo ‘Rodolfo’ sulla mafia del pizzo e delle estorsioni, scattano gli ordini di carcerazione per il boss Pellegrino e due fiduciari.

Questa mattina, infatti, gli agenti della squadra mobile di Foggia e i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria - G.I.C.O. di Bari, in collaborazione con il Servizio centrale investigazione criminalità organizzata della guardia di finanza, hanno eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla procura generale presso la Corte d’Appello di Bari.

Le misure sono state eseguite a carico di Antonio Vincenzo Pellegrino, alias 'capantica', classe 1952, storico capo della batteria dei Moretti-Pellegrino, condannato a scontare la pena residua di 6 anni, 7 mesi e 26 giorni di reclusione; di Gianluca Ruggiero, classe 1980, fiduciario del boss Pellegrino, condannato a scontare la pena residua di 3 anni e 6 mesi di reclusione; di Gabriella Capuano, classe 1975, fiduciaria del boss Francavilla, condannata a scontare la pena residua di 3 anni, 1 mese e 15 giorni di reclusione.

L’attività costituisce l’epilogo di complesse investigazioni coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari (Operazione Rodolfo), in esito alle quali il Gico e la squadra mobile, nell’aprile del 2016, avevano dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal gip del Tribunale di Bari nei confronti di 11 soggetti intranei o contigui alle batterie mafiose della ‘Società Foggiana’: i Moretti – Pellegrino e i Sinesi - Francavilla, perché gravemente indiziati della commissione di condotte estorsive aggravate dal metodo mafioso.

In tale circostanza è stato altresì eseguito - unitamente allo Scico della guardia di finanza - il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di beni immobili e mobili nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo stimato di oltre 700.000 euro.

In particolare, le articolate attività investigative hanno permesso di accertare e documentare come le batterie mafiose Sinesi-Francavilla e Moretti-Pellegrino abbiano assoggettato ad estorsione, con metodo mafioso, imprenditori operanti nell’indotto (servizi e logistica) di un settore strategico per l’economia dauna, quale quello della produzione e trasformazione alimentare dei prodotti dell’agricoltura.

Le estorsioni riscontrate, per le quali i personaggi condannati in via definitiva hanno svolto un ruolo di primo piano, hanno riguardato non solo la forzata elargizione mensile di somme di denaro a vantaggio dei 'vertici' delle cosche, ma anche l'assunzione di soggetti 'vicini' alle compagini malavitose che - pur percependo regolarmente lo stipendio mensile - non svolgevano, di fatto, alcuna attività lavorativa.

Il video dell'operazione Rodolfo

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