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Cronaca

Tra usura e povertà, la Fondazione Buon Samaritano al fianco di 156 famiglie: aiuti per 1 milione di euro

Il presidente Cavaliere: "I dati testimoniano un profondo disagio economico e l’inarrestabile crescita di poveri assoluti. La povertà registra un aumento del 182% in 10 anni e l’aumento delle disuguaglianze tra nord e sud del Paese"

I numeri tracciano l'impegno. Quello profuso nel corso del 2018 dalla Fondazione Buon Samaritano di Foggia, il fondo antiusura della provincia. Nell’anno che sta per concludersi, infatti, la Fondazione ha accolto 156 famiglie, a cui i volontari hanno offerto aiuto e consulenza sul piano legale ed economico-finanziario e soprattutto sostegno morale.

Nell’esercizio finanziario 2018 sono stati erogati prestiti per un importo di 910.800 € ed altri 274.500 € sono in corso di erogazione, per un totale di 1.185.300 €. Sono attualmente in fase istruttoria, presso gli istituti di credito convenzionati, pratiche per l’erogazione di ulteriori prestiti per un importo di circa 200.000 €.

"Dati che testimoniano anche quest’anno un profondo disagio economico e l’inarrestabile crescita di poveri assoluti, come indicato dall’ultimo rapporto della Caritas Italiana, secondo cui la povertà in Italia è più che raddoppiata, quasi triplicata, facendo registrare un aumento del 182% in 10 anni e l’aumento delle disuguaglianze tra il nord ed il sud del Paese", spiega il presidente Giuseppe Cavaliere. "Il fallimento delle famiglie per debiti è diventato una sofferenza di massa, che si è cronicizzata in questi anni. Dalle pubbliche istituzioni ci attendiamo che disincentivino, con misure adeguate, strumenti che, direttamente o indirettamente, sono causa di usura, come ad esempio il gioco d’azzardo, divenuto una piaga intollerabile nella nostra provincia".

Il momento pregnante e più significativo di questo 2018 è stata l’udienza pontificia del 3 febbraio, in cui Papa Francesco, nell’accogliere e ringraziare le fondazioni antiusura, ha definito queste ultime “presìdi, scuole di umanità e di educazione alla legalità, frutto di una sensibilità che trova nella Parola di Dio la sua illuminante ispirazione e che opera silenziosamente e faticosamente nelle coscienze delle persone. L’usura umilia e uccide. L’usura è un male antico e purtroppo ancora sommerso che, come un serpente, strangola le vittime. L’usura è un peccato grave: uccide la vita, calpesta la dignità delle persone, è veicolo di corruzione e ostacola il bene comune”, concludendo infine con un appello per un nuovo umanesimo economico, che metta fine all’economia dell’esclusione e dell’iniquità.

Anche quest’anno la Fondazione è stata costantemente presente nelle aule di giustizia al fianco delle vittime di usura, costituendosi parte civile; il tribunale di Foggia ha infatti emesso ulteriori e dure sentenze di condanna per i reati di usura, che attestano, ove mai ve ne fosse ancora bisogno, l'importanza della denuncia. "Infine il consiglio direttivo esprime un profondo e sentito ringraziamento all’Arcivescovo, Monsignor Pelvi, per il costante e prezioso sostegno offerto alla Fondazione. Un ultimo ringraziamento riteniamo doveroso rivolgerlo alla “squadra stato”, costituita dalla procura foggiana e da quella distrettuale antimafia, da prefettura e forze dell’ordine, per lo straordinario impegno profuso per il ripristino della legalità in terra di Capitanata".

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