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La vita drammatica nei container raccontata da Le Iene: "Da 13 anni tra topi, blatte e umidità"

Il reportage della Iena Alessandro Di Sarno: dall'incontro con i residenti fino al vertice in Prefettura alla presenza del sindaco Landella e del Governatore Emiliano

Una dispensa abitata dagli scarafaggi, decine di blatte che scorrazzano tra i medicinali, ma anche umidità e topi. È solo una parte dei numerosi disagi con i quali sono costrette a convivere le famiglie dei container di via San Severo, e altre 100 persone in quelli di Campo degli Ulivi, dove sono giunte le telecamere di Mediaset. 

Nella puntata de Le Iene andata in onda ieri sera si è parlato di emergenza abitativa e delle condizioni proibitive in cui vivono queste famiglie foggiane. "L'assegnazione di questo container era inizialmente di un anno, poi sono diventati 14", racconta Antonia, una delle residenti di via San Severo. Nel suo container di 26 metri quadrati vive con il marito e i figli: "Sul pavimento ci sono i fossi, quando piove si creano delle pozzanghere. Siamo stati invasi dai topi, non dormo più perché ho paura che le blatte finiscano in faccia a mia figlia". E poi c'è l'altro grande nemico, l'umidità: "Abbiamo dovuto buttare tutto, vestiti, mobili, cuscini, lenzuola. Gli elettrodomestici si rompono, le tubature stanno cedendo, viviamo tra i fili della corrente scoperti", denuncia, mentre mostra anche una infinità di certificati medici: "La mia bambina non sta mai bene perché respira male a causa dell'umidità".

"Mio figlio è nato qui, non ha mai conosciuto la gioia di abitare in una casa fatta di muri. Però questo è il nostro rifugio da 13 anni e cerco di tenerlo pulito e in ordine", dice Michela, che con la voce rotta dal pianto racconta dell'invasione di blatte che ha dovuto fronteggiare: "Ho dovuto buttare via tutto, 13 anni della nostra vita. Non mi è rimasto niente a parte una busta di fotografie e i libri di scuola, ho dovuto ricominciare da zero", racconta mentre mostra alla Iena Alessandro Di Sarno un video che ritrae un cassetto dei farmaci invaso dalle blatte. 

L'emergenza igienica è stata certificata anche dall'Asl, come mostra l'ultimo certificato datato 17 aprile 2019, ma si evidenzia che già nel novembre del 2015 l'Asl dichiarò i container come abitazioni non idonee, "ma non è stato mai fatto niente. Ci hanno messi come gli animali e abbandonati", denuncia un'altra residente: "Mio figlio qui non porta mai nessun compagno perché si vergogna. La sua vita è casa e scuola", e mostra il tema in cui il ragazzo racconta il desiderio di vivere in una casa vera: "Mio figlio mi dice che vuole andare a lavorare per potermi aiutare". 

Le telecamere si spostano poi a Campo degli Ulivi, dove vivono un centinaio di persone e oltre 50 bambini. E anche lì la situazione è piuttosto precaria: "Dove dobbiamo andare? Nessuno ci ascolta, non è vivere questo" racconta tra le lacrime una residente, che mostra la sua abitazione in cui i mobili sono ricoperti dalla plastica e decine di ciotole sono disseminate qua e là per raccogliere l'acqua che piove dai muri e dal soffitto. E poi c'è Eleonora, malata di Parkinson e con il marito affetto da demenza senile allettato da mesi: "Io sono sola, non ho nessuno che mi aiuti. Come faccio a portare mio marito al bagno? Ad agosto abbiamo incontrato il presidente Conte il quale ha detto che farà del suo meglio. Speriamo ci dia un appoggio e ci tolga da questa porcheria perché non ce la facciamo più". 

Il resto è storia di qualche giorno fa, la Iena incontra il sindaco Landella e il presidente della Regione Emiliano che si scambiano le responsabilità come nella più classica delle partite di tennis: "Abbiamo protestato alla Regione, Emiliano non ha avuto il garbo di guardare in faccia i miei concittadini" accusa il primo cittadino, "Se il sindaco non mi mette nelle condizioni di capire quante case ci vogliono e quali sono le graduatorie, è difficile capire" gli risponde il Governatore. "Le graduatorie sono state consegnate due volte al tavolo della Prefettura dove Emiliano non si è mai presentato. Non ci dà gli alloggi e mi chiede la classifica". 

Il botta e risposta è seguito da un incontro piuttosto acceso tra i due, in cui Emiliano chiede a Landella di ordinare lo sgombero dei container: "Non posso sgomberarle se non ci dai gli alloggi, ti devi vergognare", risponde il primo cittadino. Lo scambio di accuse porta però a una stretta di mano che precede il vertice in Prefettura il cui esito è noto: il Comune emetterà ordinanza di sgombero, e (sulla base delle indicazioni fornite dall'Ente) utilizzerà i primi 6 alloggi già disponibili per sistemare le prime famiglie mentre la Regione metterà a disposizione 3,5 milioni di euro per il reperimento di immobili da destinare allo scopo. 

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