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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

1166 furti in tre mesi a Foggia, aumentano le estorsioni denunciate ma diminuiscono le rapine

Gli indici di delittuosità rilevano un trend a scendere, ma il questore Della Cioppa precisa: "La percezione della gente non corrisponde alla proiezione del dato reale"

Diminuiscono i reati in provincia di Foggia, ma non la percezione di insicurezza dei cittadini. E’ questa l’estrema sintesi del bilancio dell’attività della polizia nel trimestre gennaio - marzo 2018. Reati in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia nella provincia che nella città capoluogo. Diminuiti del 50% gli omicidi consumati nel Foggiano, due dall’inizio dell’anno rispetto ai quattro del primo trimestre 2017.

L'elenco degli agenti premiati

In calo anche i furti (2829 a fronte dei 3077 dello scorso anno), per buona parte commessi nella sola città di Foggia (1166). In tre mesi sono stati 257 i furti in abitazione (58 in meno rispetto all’anno precedente) 59 dei quali nella città capoluogo. Dalle 143 rapine messe a segno in tutta la provincia nel 2017 (16 a Foggia), si è passati alle 88 registrate nei primi tre mesi dell’anno in corso (di queste, 9 in abitazione, 3 in banca, 16 ai danni di esercizi commerciali e 37 in strada). In aumento le estorsioni, da 33 a 36 sul territorio provinciale, da 4 a 14 a Foggia. Un aumento tracciabile, però, sulla scorta delle denunce (queste in aumento) sporte dalle vittime.

La festa della polizia a Foggia: il video

“Anche se gli indici di delittuosità rivelano un trend a scendere, anche abbastanza netto – ha spiegato il questore Della Cioppa nel suo intervento - siamo perfettamente consapevoli che la loro lettura non può certo determinare soddisfazione: ciò perché la percezione della gente non corrisponde alla proiezione del dato reale, segno evidente che tanto ancora è necessario fare per affermare un sistema di sicurezza che coniughi perfettamente il dato con la percezione, specie in una realtà come quella di questa provincia dove, non raramente, si piega la testa, accettando la prevaricazione”.

“Molti parlano di omertà, io voglio aggiungere che molto spesso si tratta anche di paura e noi abbiamo l’obbligo di proporre un’azione sempre efficace ma soprattutto tempestiva che affranchi dalla paura chi ce l’ha e lo sospinga verso quella rivoluzione culturale che rappresenta importante strumento per battere le mafie. Ci vorrà tempo, ne siamo assolutamente coscienti, ma garantiamo la massima determinazione ed impegno perché ciò accada”.

Per questo, più che sui freddi dati, il questore si è concentrato sulla gestione del controllo del territorio fino ad ora attuata. Una organizzazione basata su quattro direttrici differenti ma complementari: dal massiccio controllo del territorio posto in essere dalla strage di mafia dello scorso agosto, con la divisione del territorio in 5 macro aree (che a breve potranno contare anche sull’istituendo Reparto Prevenzione Crimine di San Severo) alla massima valorizzazione delle strutture investigative. Potenziati infatti i già esistenti Gruppi Investigativi della Squadra Mobile localizzati a Manfredonia, San Severo, Cerignola e costituiti ex novo, altrettanti Gruppi Investigativi a Lucera e a Vieste. Ancora, rilanciata l'azione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali del Codice antimafia così come l'azione di polizia di prossimità verso la gente, tesa all'ascolto delle persone, all'informazione, comunicazione ed al coinvolgimento della stessa verso i problemi della sicurezza.

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