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Cronaca San Michele / Via Edmondo de Amicis, 22

Un forte boato e poi il crollo in via De Amicis: quattro anni fa la tragedia che fece piangere Foggia

A distanza di quattro anni dalla tragedia, la città si è stretta nel ricordo della sue vittime, con una cerimonia sommessa ai piedi del palazzone di sei piani, che fu parzialmente sventrato da una fuga di gas il 3 giugno 2014

Erano le 3.50 quando un forte boato, seguito da un tremore che scosse l’intero quartiere, squarciò il silenzio della notte tra il 2 ed il 3 giugno del 2014. Un’esplosione causata da una fuga di gas aveva provocato il crollo di un’ala di un palazzone di sei piani, al civico 22 di via De Amicis, in centro a Foggia, strappando alla vita tre persone: i coniugi Giuseppina Fiore, di 29 anni, Luigi Veneziano, gommista di 37. Alcuni giorni dopo la tragedia, perse la vita una terza persona, l'85enne Antonio Morelli, vicino di casa della giovane coppia, dal cui appartamento, secondo le prime indagini svolte, sarebbe partita la fuga di gas fatale.

La video-commemorazione di questa mattina

Miracolosamente tratto in salvo dalle macerie, invece, il piccolo Salvatore, il bimbo della coppia che dormiva nel lettone con mamma e papà, che gli fecero da scudo con i loro corpi. La famigliola si era trasferita in quell’appartamento al piano terra da pochi mesi, dove contavano di costruire il loro futuro. Per la giovane coppia, i soccorritori avevano sperato fino all’ultimo, soprattutto dopo aver tratto in salvo il loro bambino che, a voce piena e lacrimoni, invocava aiuto, impaurito e disperato. A distanza di quattro anni dalla tragedia, la città di Foggia si è stretta nel ricordo della sue vittime, con una cerimonia sobria e sommessa. Negli occhi, ancora l’immagine di quegli appartamenti - quattro nel complesso, quelli a pianterreno e al primo piano - esposti, sventrati dall’esplosione; e la paura dei residenti della zona, catapultati in strada in pigiama e ciabatte, con lo spettro di viale Giotto e di via Delle Frasche ad agitarne l’anima.

Questa mattina, il sindaco Franco Landella ha deposto una corona d’alloro ai piedi dello stabile e, dopo una breve commemorazione, si è fermato a confortare alcuni familiari delle vittime e a rinnovare il ricordo e la memoria di chi non c’è più.

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