Scandalo 'Flaconi d'oro' alla Asl di Foggia: in quattro condannati a risarcire 1,6 milioni di euro

Un risarcimento pari al danno provocato: una cifra da capogiro - complessivamente 1 milione e 600mila euro - quella alla quale la Corte dei Conti ha condannato (ognuno secondo i relativi profili di responsabilità) funzionari e dirigenti coinvolti nello scandalo ‘Flaconi d’oro’ della Asl di Foggia.

Una mega-truffa, lo ricordiamo, che venne scoperta nel febbraio 2014 quando - nell’ambito di una operazione della guardia di finanza, coordinata dalla Procura di Foggia - vennero arrestate due persone e denunciate altre cinque, tutte accusate a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa.

In sostanza, erano state evidenziate irregolarità e sproporzioni nelle procedure delle gare d’appalto per la fornitura di materiale sanitario destinato alla Asl di Foggia per alcuni ospedali della Capitanata. Irregolarità che si fecero lampanti nell’acquisto di disinfettante per le sale operatorie, flaconi da 5 litri fatturati a peso d’oro: 1.920 euro a confezione, mentre il valore commerciale è di circa 60 euro.

Tra il 2008 e il 2011 l'Asl acquistò 830 flaconi di disinfettante per una spesa folle di 1.593.600 euro. Per questo motivo, i giudici contabili della sezione pugliese della Corte dei conti hanno condannato Romolo De Francesco, Nazario Di Stefano, Nicola Marinaro e Giovanni Grilli a pagare alla Asl 1,6 milioni di euro. Assolto, invece, Matteo Melchionda (all’epoca a capo del pronto soccorso di Manfredonia) e revocato il sequestro degli immobili attuato lo scorso anno.