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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Carapelle

21enne gravemente ferito a Carapelle. Il parroco: "Francesco era vittima di bullismo"

Dura nota della Caritas di Carapelle in merito al ferimento di Francesco avvenuto in seguito all'esplosione dell'abitazione di via Europa

Da ormai tre giorni Francesco sta lottando tra la vita e la morte, con tutte le sue forze, in una stanza dell'ospedale Perrino di Brindisi. Sulle cause che la sera di venerdì 13 maggio hanno provocato l'esplosione dell'appartamento di via Europa e il ferimento del 21enne, proseguono le indagini dei carabinieri. Carapelle, nel frattempo, si è stretta in preghiera attorno alla giovane vita e ai suoi familiari. Di ieri, domenica 15 maggio, l'appello alla città del sindaco Umberto Di Michele (leggi).

Secondo la Caritas locale, il ragazzo - "fragile, un po' timido e introverso" - sarebbe stato preso di mira da alcuni giovani del posto, "noti a molti", si legge in una nota postata su Facebook, "che costantemente bullizzavano dal punto di vista materiale e verbale, attraverso azioni dannose e provocatorie, lui e la sua famiglia, perfino davanti alla nuova abitazione presso le case popolari". Sempre secondo la Caritas di Carapelle, Francesco avrebbe riassunto il suo disagio chiedendosi - ” riferendosi a quei giovani" - come mai ce l'avessero con lui e la sua famiglia, fatti oggetto di "frasi e azioni spregevoli". Alcuni di loro, secondo quanto avrebbe riferito la madre, erano finanche presenti la sera dell’incidente come spettatori.

Il parroco ha invitato la comunità a cogliere il segnale di disagio arrivato dal ragazzo e a pregare uniti per la sua guarigione. "Purtroppo non ci sono parole di fronte alla sofferenza causata da questo grave incidente le cui cause sono ancora da appurare e chiarire. È giusto stare vicino a Francesco e ai suoi familiari e mandare un messaggio ai giovani. Per fare questo prendiamo in prestito le parole di Giovanni Paolo II 'Fate della vostra vita un capolavoro'. Francesco aveva appena iniziato a vivere e lui ora sta lottando per la sopravvivenza per raggiungere questo obiettivo".

Quelli di via Europa, sottolineano il parroco, i vice e il diacono - "sono fatti che segnalano un allarme nella comunità". Per questo - aggiungono - "invitiamo a costruire e a progettare un percorso educativo diverso. Deve essere un percorso di alleanze che dedica più attenzione ai ragazzi e ai genitori nel difficile compito dell'educazione dei figli e nell’opera di prevenzione evitando che ci siano atteggiamenti violenti e dannosi nei confronti di persone più deboli. Una buona prassi di attenzione ai ragazzi e ai giovani, avviata da anni dalle comunità parrocchiali, che va ulteriormente valorizzata sul territorio è l’opera costante e giornaliera dell’oratorio parrocchiale don Bosco con i suoi educatori, esso è un osservatorio privilegiato sulle dinamiche giovanili ed è un luogo aperto a tutti per realizzare percorsi comuni di inclusione e di integrazione e tolleranza".

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