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Cronaca

Il carcere di Foggia è un inferno, doppio esposto in Procura: "Problemi grossi"

Nell’esposto il Sappe rappresenta che con un organico adeguato, si sarebbe potuto evitare oltre all’evasione, qualche suicidio di detenuti, decine di aggressioni ai poliziotti, l’introduzione di sostanze vietate quali stupefacenti e telefonini

Federico Pilagatti, segretario regionale del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, questa mattina si è recato presso sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Foggia, dove ha presentato due esposti/denuncia con i quali chiede di verificare se i vertici del Ministero della Giustizia e del Dap abbiano avuto responsabilità nei gravi eventi accaduti e che accadono a Foggia, nonché verificare eventuali responsabilità sempre dell’Asl di Foggia e dei vertici regionali della sanità, "per la carente assistenza ai detenuti malati psichiatrici". L'istituto penitenziario di Foggia è quello con il più alto numero di suicidi.

"Neppure la devastante evasione di 72 detenuti che ha avuto grande clamore in tutto il mondo, ha convinto a porre mano alla situazione restituendo sicurezza e legalità a carcere di Foggia. Vorremmo ricordare che fino a qualche anno fa il penitenziario di Foggia era tra le carceri più sicure ed apprezzate della nazione, ma è scivolato sempre più in basso per precise responsabilità di chi per anni non ha individuato un direttore in pianta stabile, nonché ridotto l’organico dei poliziotti penitenziari, senza dimenticare che ad oggi il carcere di Foggia non ha ancora un responsabile della sicurezza effettivo. Nei giorni scorsi e dopo ben due anni dall’evasione, il Dap ha mandato degli ispettori a Foggia per verificare quanto accaduto durante la rivolta, ma il risultato è stato deludente poiché tanti perché sono rimasti insoluti, se non l’autoassoluzione per quanto accaduto".

Nell’esposto il Sappe rappresenta che con un organico adeguato, si sarebbe potuto evitare oltre all’evasione, qualche suicidio di detenuti, decine di aggressioni ai poliziotti, l’introduzione di sostanze vietate quali stupefacenti e telefonini. "Come pure nell’esposto chiediamo di conoscere cosa sia accaduto nei giorni della rivolta in cui qualche centinaio di detenuti è riuscito ad entrare nella sezione femminile, e dopo aver minacciato e cacciato le poliziotte, sono diventati padroni della sezione in cui erano ristrette circa 30 donne".

Il sappe chiede di sapere anche se ci sarebbero collegamenti tra l’enorme stress lavorativo e di minacce che giornalmente subiscono i poliziotti, ed il grave fatto che ha visto coinvolto un poliziotto in servizio a Foggia che prima ha sparato alla moglie e figli uccidendoli, poi si è suicidato senza nessun apparente motivo.

L’altro esposto è stato presentato a seguito della grave carenza di assistenza ai detenuti soprattutto quelli con problemi psichiatrici che, avrebbero posto in essere reazioni violente contro gli altri detenuti con cui sono ristretti, aggredendoli oppure autolesionandosi. "La stessa sorte è poi toccata ai lavoratori della polizia penitenziaria, che sono stati costretti a ricorrere alle cure dei medici del carcere o peggio del pronto soccorso del locale ospedale, con prognosi di diversi giorni. In alcune occasioni i poliziotti penitenziari vittime di queste aggressioni, sarebbero rimasti con danni permanenti che non avrebbero ricevuto alcuna quantificazione o risarcimento"

E ancora, evidenzia Pilagatti, "abbiamo avuto notizia che nei giorni scorsi l’Asl di Foggia avrebbe comunicato al dirigente del carcere che potrà assicurare solo cinque ore di assistenza specialistica psichiatrica a settimana, a fronte di circa un centinaio di detenuti affetti da patologie psichiatriche molte di queste gravi. Dal 27 settembre prenderanno servizio quattro funzionari giuridico-pedagogici, un profilo professionale essenziale per il trattamento e il reinserimento sociale delle persone detenute. 

Il Sappe si augura e spera che la magistratura di Foggia visioni gli atti depositati in data odierna, e verifichi le eventuali responsabilità che fino ad oggi hanno creato grossi danni ai poliziotti, ai detenuti, alla sicurezza del penitenziario del capoluogo dauno, nonché all’ordine ed alla sicurezza pubblica"

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