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Cronaca

Lo scenario di guerra sui cieli di Foggia: strategie per contrastare eventuali minacce, fa discutere l'esercitazione 'Falcon Strike'

Operazione 'Falcon Strike 2021' in Puglia, Calabria e Sardegna. Fino al 15 giugno l’esercitazione parte dalla base aerea di Amendola, sede del 32° Stormo dell’Aeronautica militare e vede impegnati 40 velivoli militari. Chiedono spiegazioni il senatore del Movimento 5 Stelle Gianluca Ferrara e la 'Rete Italiana Pace e Disarmo"

L'esercitazione 'Falcon Strike 2021' in corso a Foggia, “uno degli eventi addestrativi più importanti dell’anno organizzati dall’Aeronautica Militare, che fino al 15 giugno vedrà impegnati oltre 50 velivoli tra caccia, aerei da trasporto e da rifornimento in volo ed altri assetti di supporto", fa discutere.

Il senatore del Movimento 5 Stelle Gianluca Ferrara ha chiesto un chiarimento al ministro della Difesa Guerini sull’esercitazione militare congiunta in corso in questi giorni nei cieli di Puglia, Calabria e Sardegna, dove "per la prima volta in Europa, nell’ambito di un evento esercitativo multinazionale, opereranno insieme F-35A ed F-35B di quattro diverse nazioni che hanno aderito al programma Joint Strike Fighter (JSF): Stati Uniti, Italia, Regno Unito e Israele”.

Riferendosi ai cacciabombardieri F-35 delle forze israeliane, l’esponente del M5S sottolinea come sarebbero “le stesse forze aeree che Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani giudicano responsabili di crimini di guerra per i recenti bombardamenti aerei su Gaza che hanno provocato la morte di almeno 128 civili tra cui 69 bambini, 39 donne e 17 anziani”. Non è sfuggito al pentastellato l’articolo di stampa del ‘Times o Israel’ secondo il quale “scopo ufficioso dell'esercitazione, cui partecipano anche F-35 anglo-americani, sarebbe addestrare i piloti israeliani nell'impiego degli F-35 contro l'Iran"

Una tesi che non trova riscontro nella nota stampa del 32° stormo di Amendola, che ha spiegato che "l'esercitazione, sotto il comando e controllo del comando operazioni aerospaziali di Poggio Renatici (Ferrara), ha l’obiettivo di riprodurre uno scenario operativo in cui si svolgono operazioni aeree complesse con assetti di 5ª generazione appartenenti a diverse nazioni. Gli scenari esercitativi sono stati creati per offrire agli equipaggi di volo ed ai team di supporto un contesto complesso, altamente mutevole e non permissivo, in cui potersi addestrare in varie tipologie di missioni, tra cui la protezione di assetti aerei di alto valore, le operazioni di Close Air Support, l’interdizione aerea con gestione strategica e tattica, il supporto alle forze speciali a terra, le operazioni di targeting dinamico”.

Anche la 'Rete Italiana Pace e Disarmo' si era opposta all'esercitazione: "E' inaccettabile e fortemente preoccupante: per questo chiediamo che l’esercitazione militare venga sospesa fino a quando non vi saranno informazioni precise al riguardo ed invitiamo il Parlamento ad interpellare urgentemente il Ministro della Difesa affinché renda conto dell’esercitazione in atto, delle finalità e delle ripercussioni sui processi di distensione nella zona mediorientale e sulla politica estera e di difesa dell’Italia”.

L’esercitazione parte dalla base aerea di Amendola, sede del 32° Stormo dell’Aeronautica militare e vede impegnati 40 velivoli militari. Andrà avanti fino al prossimo 15 giugno, in due fasce orarie: quella mattutina (9.30-12) e quella pomeridiana (14-16.30). In queste ore vengono rappresentati scenari permissivi sull'area a Est della Sardegna e del Golfo Ionico, per mettere a punto strategie per contrastare eventuali minacce. Per ogni velivolo coinvolto ci sono più piloti coinvolti, accanto ai colleghi americani, israeliani e inglesi (che però non fanno base ad Amendola, ma lavorano direttamente dalla propria portaerei).

Secondo la stampa israeliana - sebbene l'obiettivo esplicito dell'esercitazione sia quello di migliorare le capacità complessive del jet F-35, entrato in servizio militare alla fine del 2016 - un alto ufficiale dell'aeronautica israeliana avrebbe riconosciuto che in parte questa esercitazione sarebbe destinata a preparare i piloti israeliani per l'utilizzo dell'aereo da caccia contro le forze iraniane.

Sul Times di Israele si legge “gli aerei affronteranno una flotta di aerei italiani che agiranno come una "squadra rossa", simulando un'aeronautica nemica, tra cui Eurofighter Typhoon, caccia AMX International, Panavia Tornado, droni Predator ed elicotteri Bel Augusta. Durante l'esercitazione, che si svolgerà sia sul territorio italiano che nel Mar Mediterraneo, sarà utilizzata anche la portaerei britannica HMS Queen Elizabeth”. E ancora, si legge, “secondo l'ufficiale dell'IAF, un gran numero di batterie di missili terra-aria sarà utilizzato nell'esercitazione contro i caccia F-35 al fine di creare "un'atmosfera piena di minacce". I caccia israeliani F-35 prenderanno parte a due sortite ogni giorno. Nella prima gli aerei israeliani voleranno con gli americani, mentre nella seconda voleranno con le forze aeree britanniche e italiane. Durante queste missioni, i piloti israeliani simuleranno attacchi aerei su obiettivi dietro le linee nemiche e missioni di supporto a terra, mentre sorvolano terreni sconosciuti. Oltre ad affrontare le minacce dei missili terra-aria, i jet israeliani prenderanno parte anche a combattimenti aerei".

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