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Cronaca Villaggio Artigiani / Via delle Casermette

Sempre peggio nel carcere di Foggia: poliziotti penitenziari pronti a incaternarsi e a bruciare le tessere di riconoscimento

Eclatante manifestazione del Sappe, domani, a Foggia, “contro questa situazione di estremo degrado". Hanno dato l’adesione anche alcuni consiglieri regionali. Nell'occasione, partirà la raccolta firme per il passaggio al Ministero degli Interni

A due anni dalla maxi-evasione dal carcere di Foggia, quando 73 detenuti fuggirono dalla casa circondariale seminando il panico in città, nulla sembra essere cambiato. “Anzi, la situazione è peggiorata”, denuncia il segretario nazionale del Sappe, Federico Pilagatti, che annuncia una eclatante manifestazione in via delle Casermette. Domani, per protesta, i poliziotti penitenziari si incateneranno davanti al carcere di Foggia e bruceranno le tessere. Nello stesso momento inizierà anche la raccolta delle firme per il passaggio al ministero degli Interni. “Le carceri italiane sono di fatto in autogestione da parte dei detenuti che, ormai, fanno quello che vogliono, contando sul fatto che si è abdicata la sicurezza depotenziando l’unico baluardo a difesa della legalità e delle istituzioni all’interno dei penitenziari” spiega Pilagatti.

“Queste affermazioni - precisa - sono la constatazione di quello che accade giornalmente nelle carceri nazionali, pugliesi e in quella foggiana. Infatti, gli eventi critici si sono decuplicati, a partire dalle aggressioni ai poliziotti che sempre più spesso pagano il prezzo della inadeguatezza del Ministro e del Dap nell’affrontare le vere problematiche che attanagliano il sistema penitenziario”. A tutto questo, si aggiungono i tentativi di suicidio, autolesionismo, episodi di prepotenza di molti detenuti nei confronti dei più deboli. “Questa ‘libertà’ che si è regalata ai detenuti nasconde tutti i problemi che, negli anni, ogni capo del Dap ha accumulato. Infatti a nessuno interessa della situazione delle centinaia (se non migliaia) di detenuti psichiatrici, che si ritrovano nelle carceri senza assistenza adeguata, per cui alla fine sono i poliziotti che ne pagano le conseguenze”.

I numeri sono inclementi: “A Foggia ci sono 600 detenuti per tre educatori, a Taranto 700 detenuti per tre educatori, e potremmo continuare con tutte le altre carceri pugliesi. E perché si lasciano i detenuti ad oziare nelle sezione detentive liberi di far nulla, quando uno dei pilastri per una seria e concreta rieducazione passa dal lavoro che non c’è?” si chiede. Quindi passa al tema sicurezza: “Fino a qualche anno fa, le evasioni non erano nemmeno pensabili, ora invece non passa giorno che non ci sia qualche evasione da uno dei circa 200 penitenziari della nazione”. A determinare la situazione, aggiunge, sono sempre gli stessi motivi: “Carenza di organici della polizia penitenziaria (per cui le carceri nelle ore serali e notturne sono pressoché vuote) e deficit tecnologico per contrastare l’utilizzo dei telefonini da parte dei detenuti, nonché di apparecchiature elettroniche per disturbare il volo dei droni che portano materiale proibiti (telefonini, armi, droga)”.

Due anni fa, lo ricordiamo, il carcere di Foggia ebbe la triste ribalta per l’evasione di 73 detenuti. “Cosa è stato fatto in questo due anni? Nulla” denuncia Pilagatti. “A Foggia c’era e c’è un solo dirigente (come accade per il carcere di San Severo con 50 detenuti) mentre la legge prevede almeno un aiuto; mancava e manca un funzionario titolare della sicurezza (in questi due anni ne hanno mandati tre in missione, pagati molto bene, con risultati molto scarsi); ma soprattutto mancava e manca il personale di polizia penitenziaria, che è in grave carenza organica di almeno 80 unità. Questo non lo dice il Sappe, ma il Dap visto che nel 2000 l’organico era di 350 unità mentre ora non arriva a 270 effettivi”.

Per tutti questi motivi, domani, 25 marzo, a Foggia, il Sappe manifesterà in maniera dura ed eclatante con i poliziotti penitenziari che si incateneranno per protestare “contro questa situazione di estremo degrado che il Dap maschera con tante parole e nessun fatto. Inoltre - aggiunge - verranno bruciate le tessere di riconoscimento per protesta ed inizierà la raccolta firme per chiedere il passaggio della polizia penitenziaria sotto le dipendenze del ministero degli Interni, poiché la sicurezza delle carceri è ormai diventato un problema di sicurezza nazionale”.

La manifestazione, a cui hanno dato l’adesione anche dei consiglieri regionali che vogliono vederci chiaro nella gestione del servizio sanitario ai detenuti da parte delle Asl, soprattutto per i psichiatrici, viene fatta non solo per il carcere di Foggia, ma per tutti i penitenziari della regione (a cui mancano 600 unità), e della nazione, in carenza di oltre 4000 poliziotti. “E’ ora che il ministro ed il Dap passino dalle parole, che abbiamo sentito per troppo tempo, ai fatti ridando sicurezza alle carceri e possibilità concrete ai detenuti che si vogliono reinserire”.

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