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Cronaca Cerignola

Cocaina anche a rate, chi non pagava veniva minacciato di morte: arrestati fratelli e un terzo pusher a Cerignola

Arrestati due fratelli e un terzo pusher per spaccio di droga, che veniva concordata telefonicamente e avveniva a bordo di un'auto, a Cerignola

I carabinieri della compagnia di Cerignola, con il supporto del nucleo investigativo di Foggia, dello squadrone eliportato cacciatori di Puglia e delle unità cinofile del nucleo carabinieri cinofili di Bari-Modugno, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Foggia, su richiesta della locale procura della Repubblica, nei confronti di tre soggetti di Cerignola, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di spaccio di sostanza stupefacente, in particolare di cocaina.

Come riportato in una nota stampa dei militari dell'Arma, si tratta dei due fratelli Roberto ed Alessio Pinnelli, rispettivamente di 28 e 25 anni, e del 25enne Valerio Lionetti, "tutti già noti alle forze dell’ordine" si legge.

L’indagine, svolta dai militari dell’arma sotto la costante direzione della procura della Repubblica di Foggia, ha consentito di scoprire e quindi colpire un'articolata e sistematica attività di spaccio di cocaina svolta dai due fratelli con la collaborazione del Lionetti.

Nel corso dell’indagine sono state captate oltre quaranta cessioni di cocaina avvenute nel marzo del 2019. Lo spaccio avveniva in luoghi di volta in volta concordati telefonicamente con gli acquirenti.

Per la consegna delle dosi, che potevano essere indicate come “piccole”, “medie” o “grandi” oppure con il termine “la quindici”, “la venti”, “la trenta”, “la quaranta”, a seconda del quantitativo e del prezzo, gli indagati si spostavano a bordo di una Fiat Bravo.

Per le dosi cedute il pagamento veniva effettuato perlopiù nell’immediatezza e, a volte, veniva concessa una sorta di rateizzazione. In caso di ritardi nella corresponsione delle somme di denaro da parte degli assuntori insolventi, i solleciti di pagamento potevano sfociare in vere e proprie minacce, anche di morte.

Le indagini, svolte sia con le tipiche attività di osservazione che con quelle tecniche di intercettazione, hanno consentito alla Procura della Repubblica di Foggia di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre indagati e di richiedere nei loro confronti l’applicazione delle misure di custodia cautelare.

Il Gip del tribunale di Foggia, concordando con le considerazioni offerte dalla procura, ha pertanto disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Roberto e Alessio Pinnelli e quella degli arresti domiciliari nei confronti di Lionetti Valerio.

Pinnelli Alessio è stato raggiunto dalla misura cautelare direttamente in carcere, dove si trovava già detenuto per altra causa. Gli altri due indagati sono stati arrestati giovedì mattina, a Cerignola, e associati nei rispettivi luoghi di custodia.

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