Prelevati gli organi nel giorno del suo compleanno, l'ultimo dono di Loreta: "Il suo gesto sia d'esempio"
Il racconto dei figli di Loreta, la donna di 52 anni scomparsa lo scorso mese. Nel giorno del suo compleanno, furono prelevati cuore, reni, fegato, polmoni e cornee donati ad altre otto persone: "Con questo gesto, accettare la sua assenza sarà un po' più semplice"
"Siamo consapevoli come credenti che la morte fa parte della vita e che noi dobbiamo solo percorrere il cammino che Dio ha tracciato per noi. Il gesto di mia madre sia di esempio per coloro che ancora oggi sono restii alla scelta volontaria della donazione di organi". A parlare è Isa, una giovane ragazza che poco più di un mese fa ha perso tragicamente la mamma, Loreta, stroncata da una trombosi cerebrale, presso l'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, dove era stata ricoverata d'urgenza per un sospetto ictus. L'ottimo stato in cui versavano i suoi organi, ha consentito il prelievo di cuore, reni, cornee, fegato e polmoni, che hanno dato una vita nuova ad altre otto persone. L'intervento, durato 8 ore, ha coinvolto anestesisti e rianimatori dell’ospedale di San Pio, affiancati da chirurghi pugliesi, campani e veneti.
Originaria di San Giovanni Rotondo, da alcuni mesi si era trasferita per lavoro a Pieve di Cento, piccolo comune in provincia di Bologna, con la speranza di tornare quanto prima dalla sua famiglia: da suo marito Luigi, dai suoi quattro figli e dal suo nipotino di otto mesi.
A causa di un forte dolore alla schiena, Loreta aveva chiesto alcuni giorni di permesso per poter riposare e tornare a casa dai suoi cari. "Mamma ci disse – racconta sua figlia Isa – che ebbe una sensazione stranissima quando chiuse il suo armadietto l’ultimo giorno di lavoro. Disse che sentiva che lì non ci sarebbe mai più tornata e noi tutti interpretammo quella sensazione come un segno del suo imminente ritorno a San Giovanni Rotondo".
Generosa, altruista, riservata, molto discreta e saggia: così viene descritta dalla sua famiglia, che reagisce alla sua morte grazie ad una profonda fede e alla consapevolezza che anche nella morte Loreta ha continuato ad aiutare il prossimo proprio come faceva con la sua famiglia. "Per essere una brava mamma bisogna avere determinate caratteristiche – ha scritto su un foglietto suo figlio Antonio – e la mia mamma le possedeva tutte. Amava, rispettava e curava tutti noi e di fronte alle difficoltà non perdeva mai il sorriso e la gioia di vivere".
Uno dei desideri della donna, scomparsa pochi giorni prima del suo 52esimo compleanno, era quello di donare gli organi, credendo fortemente in uno dei gesti più altruisti che un essere umano possa compiere. "Lei non c'è più, ma il suo dono ha ridato speranza ad altre persone e, con questo gesto, accettare la sua assenza sarà un po' più semplice", ha aggiunto sua figlia Isa.