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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

'Distilleria' abusiva allestita nel carcere di Foggia: scatta il blitz, sequestrato alcol di produzione artigianale

L'operazione della polizia penitenziaria in via delle Casermette. Il Cosp: “Un risultato importante al fine di prevenire e contrastare stati di ira, esagitazione ed incoscienza che l’abusodi alcol induce nei consumatori, spesso sfogati a danno del personale di polizia o della struttura che li ospita”

Una distilleria clandestina nei reparti detentivi interni del carcere di Foggia. E’ quella che è stata scoperta dagli uomini della polizia penitenziaria, coordinati e diretti dal dirigente Giovanni de Candia.

“Un risultato importante – spiegano dal Cosp – che assume valenza nell’ottica della tutela delle condizioni di salute dei detenuti e soprattutto al fine di prevenire e contrastare stati di ira, esagitazione ed incoscienza che l’abuso delle sostanze alcoliche induce nei consumatori. Allentando ogni freno inibitore, diversi reclusi, spesso, sfogano i fumi dell’alcol a danno del personale di polizia e in pregiudizio dei beni e delle strutture dell’amministrazione che li ospita”.

Non sono pochi, infatti, i casi raccontati dalla cronaca di aggressioni in danno del personale di polizia penitenziaria o i danneggiamenti registrati in danno delle struttura. “Rischi che, all’indomani della rivolta del marzo 2020 (che portò all’evasione di 75 detenuti e danni al penitenziario per circa 600.000 euro), il reparto di polizia penitenziaria di Foggia volle contrastare proponendo ed ottenendo dalla competente autorità la messa al bando di birra e vino: prodotti  alcolici sino ad allora consentiti tramite l’acquisto al magazzino interno”.

“Per il valore e l’entità criminosa scoperta dai poliziotti (sebbene in sottorganico di circa 70/80 unità) è giusto esprimere la nostra soddisfazione per la professionalità dimostrata dal reparto di polizia penitenziaria”, spiega il segretario generale nazionale del Cosp, Domenico Mastrulli.

L’autorità competente, aggiunge Mastrulli, “ha convalidato il sequestro di oltre 6 litri di distillato alcolico già imbottigliato e di un composto in fase di fermentazione dal quale si sarebbe ricavato un importante quantitativo di analoghe bevande. L’operazione contribuirà a contrastare la pratica abusiva della produzione di alcol a tutela della conservazione delle condizioni di ordine e sicurezza della casa circondariale nonché della salute tanto della popolazione detenuta che degli operatori penitenziari”.

Il risultato è stato raggiunto da personale già segnalato da questo coordinamento sindacale per riconoscimenti meritori perché distintosi per non comune senso investigativo e capacità operative.

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