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Cronaca Apricena

Festa patronale 'turbolenta' ad Apricena, prosciolto il comandante Del Fine: "Ora basta cause da piazza"

Il sindaco Antonio Potenza: "Fa rumore l'inizio di una indagine, mentre in totale silenzio passano le assoluzioni, i proscioglimenti o le archiviazioni. Ma la correttezza e la legalità primeggiano sempre e comunque"

Prosciolto dall'indagine sui festeggiamenti della festa patronale di Apricena il comandante Vincenzo Del Fine.

Lo comunica il sindaco, Antonio Potenza che rimarca: "Fa più rumore l'inizio di una indagine, mentre in totale silenzio passano le assoluzioni, i proscioglimenti o le archiviazioni. Ma la correttezza e la legalità primeggiano sempre e comunque".

La vicenda fa riferimento alla festa patronale del 2019; in quella occasione, il momento di fede fu  turbato da un gruppo di facinorosi che ha causato il ritardo di circa un’ora dell’uscita dalla Chiesa Matrice del sacro simulacro. I fedeli, infatti, hanno dovuto subire una lunga attesa a causa di un'insensata protesta contro il divieto posto dal sindaco del paese all'accensione di pericolose batterie di fuochi pirotecnici cosiddetti 'alla sanseverese'.

L'allora ispettore Del Fine, oggi comandante facente funzione della polizia locale, in qualità di responsabile del piano di 'safety e security', fu iscritto nel registro degli indagati e partì una indagine.  "La giustizia ha fatto il suo corso e qualche settimana fa ha prosciolto Del Fine, riconoscendo la grande professionalità nelle sue funzioni", continua Potenza. 

"Siamo compiaciuti per questa notizia, confermando la più totale fiducia verso il comandante, con sentimenti di vicinanza a lui e alla sua famiglia anche per quei momenti difficili che si passano quando ci sono delle indagini. Momenti in cui non sono mancati attacchi e polemiche strumentali da parti di chi, probabilmente, non conosce nemmeno le basilari regole del diritto e della correttezza istituzionale".

L'intera vicenda è stata ripercorsa dal legale del comandante, l'avvocato Fabio Carbone che così sintetizza: "L'ispettore Del Fine non era (né poteva essere) responsabile dell'ordine e della sicurezza pubblica nel corso dei festeggiamenti del maggio 2019, in quanto l'agente di polizia locale non ha poteri di pubblica sicurezza, demandati ex lege alle sole forze dell'ordine".

"Tali precisazioni, si impongono a ragione di alcune fuorvianti affermazioni, apparse recentemente sui social  network, attraverso cui gli autori dei messaggi, che invocavano la gogna a carico di presunti autori di reati non meglio precisati, pur non avendo letto neppure un atto d'indagine. Tale biasimevole e sempre più ricorrente prassi sociale, consistente nel formulare gratuiti giudizi di colpevolezza nel disconoscimento assoluto del contenuto degli atti, è risultata totalmente demolita dagli esiti del procedimento penale nonché da un'articolata richiesta di archiviazione del pubblico ministero, avallata in toto dal giudice per le indagini preliminari".

"Il mio assistito, piuttosto che replicare a dicerie senza fondamento, ha preferito difendersi in maniera composta ed adeguata dinanzi all'autorità giudiziaria, provando la sua non colpevolezza, oltre che la correttezza del suo operato. Ad epilogo di tale vicenda, è stata l'autorità giudiziaria a porre l'ultima e decisiva parola, prosciogliendo l'ispettore Del Fine dall'addebito ascritto provvisoriamente per insussistenza del medesimo e rimarcando che il mio assistito nulla avrebbe potuto porre in essere di ulteriore rispetto a quanto sia la Legge, che le circostanze di fatto gli imponevano di compiere in quel momento storico".

Conclude quindi il legale: "La speranza è che tale epilogo procedimentale, dall'esito massimamente favorevole per il mio assistito, possa aver posto fine ad inconsistenti e gratuite 'cause da piazza', che non hanno scalfito minimamente l'ispettore Del Fine, la cui correttezza nell'esercizio delle sue funzioni, storicamente considerata, traspare da sempre".

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