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Tonnellate di rifiuti abbandonati nei terreni tra Cerignola e Stornarella: è una bomba ecologica pronta a scoppiare

Tonnellate di cumuli di rifiuti sversati nei terreni di un'azienda abbandonata

Un'azienda abbandonata invasa da tonnellate di rifiuti, sversati illecitamente, nelle campagne in agro di Cerignola ma a pochissimi chilometri da Stornarella. È la scoperta che hanno fatto le Guardie Ambientali Civilis di Giuseppe Marasco. Alcuni tir, indisturbati, hanno scaricato decine di ecoballe sul terreno. Dopo un'indagine conclusasi nel 2014, venne accertato il traffico di rifiuti tra Campania e Puglia. Oggi, quella discarica a cielo aperto, rappresenta una vera e propria bomba ecologica. Qualora scoppiasse un incendio, potrebbe avvelenare anche i campi circostanti.

L'onorevole Giorgio Lovecchio annuncia un'interrogazione parlamentare a riguardo:  "È ora di dire basta! Un'altra discarica, mastodontica e pericolosissima, macchia il nostro Tavoliere. Dopo l'inchiesta Black Land e i legami tra Puglia e Camorra campana, dopo aver sgominato un sodalizio che sversava abusivamente rifiuti speciali, adesso questo sito, tra i più grandi in assoluto. Se dovesse scoppiare un incendio, il percolato e la diossina potrebbero irrimediabilmente inquinare le falde acquifere, che si utilizzano per irrigare gli ortaggi che finiscono sulle nostre tavole. La denuncia arriva dai volontari della Civilis, che ringrazio. Non riusciamo a renderci conto che stiamo inquinando il futuro dei nostri figli: le discariche distruggono l'ambiente e la diossina può portare a gravi patologie come tumori e leucemie, anche infantili. Bisogna punire in maniera esemplare gli autori di questi episodi, un reato che deve essere considerato pari a quello di strage. Mi auguro che i rilievi dell'Arpa Puglia contribuiscano a rincuorarci, ma dai filmati girati non credo che la situazione sia rosea. Non resterò fermo a guardare, preparerò immediatamente un'interrogazione parlamentare perché questi episodi non cadano nel dimenticatoio e restino sotto la lente d'ingrandimento degli organi e dei ministeri competenti".       

Anche Francesco Bonito, sindaco di Cerignola non ci sta a queste azioni mafiose atte a distruggere il nostro territorio: “Il traffico illegale di rifiuti tra la Campania e la nostra terra è qualcosa di indecente che prosegue quotidianamente alla luce del sole. Stiamo parlando di tonnellate e tonnellate di immondizia, talvolta già stoccate, che entrano nella nostra provincia e nelle campagne della nostra città in maniera totalmente illecita. Non permetteremo che il nostro territorio diventi la pattumiera della Campania”. Il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito, commenta così le recenti inchieste giornalistiche che hanno riportato alla luce l’abbandono incontrollato di rifiuti campani nell’agro ofantino.

“Da una parte – spiega Bonito- vi sono aziende senza scrupoli che lucrano sui minori costi di smaltimento; dall’altra gruppi criminali che per ingenti guadagni seppelliscono valanghe di rifiuti sottoterra o le accatastano nelle nostre campagne. Negli anni ci sono state diverse inchieste giudiziarie che hanno appurato in maniera limpida un meccanismo perverso di inquinamento, ma il fenomeno sembra non cessare, anzi, prosegue senza sosta”.

Il sindaco di Cerignola prosegue: “È ormai evidente: servono misure drastiche e un intervento massiccio dello Stato. Trattare questi accadimenti come un retaggio svincolato rispetto ad un vero e proprio mercato milionario clandestino è un errore che non possiamo più permetterci. È successo così nella Terra dei Fuochi e non permetteremo che accada qui. Chiederemo alla Prefettura un intervento straordinario, perché la nostra città non diventi la pattumiera della Campania”, aggiunge Bonito.

“È necessario che anche la Provincia faccia la sua parte intervenendo al fianco dei Comuni. Non c’è soltanto Cerignola, ma anche i Reali Siti, Foggia, l’alto Tavoliere: la Capitanata tutta deve scrollarsi di dosso, prima che sia troppo tardi, questa quotidiana ingiustizia. Questi criminali vanno assicurati alla giustizia. Subito”, chiosa il primo cittadino.

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