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Cronaca San Severo

Criminalità, Dino Marino: "San Severo non è la Casal di Principe di Capitanata"

Le riflessioni del consigliere comunale Pd sul caso San Severo dopo la convention contro la criminalità e il duro monito del Questore: "Bisogna resistere, resistere, resistere"

Dino Marino, consigliere comunale Pd torna ancora sull'emergenza criminalità a San Severo. Lui ne è convinto: "Bisogna resistere, resistere, resistere, come disse il procuratore generale della Repubblica di Milano, Francesco Saverio Borrelli. Vogliono far apparire la nostra San Severo la Casal di Principe della Capitanata. C'è una sottovalutazione del fenomeno criminalità, da parte delle istituzioni, che ha poco senso”.

“La provocazione del questore, sulla mancanza di denunce, può apparire fuori tema, quando la percezione, che ha chi deve sentirsi protetto, è di solitudine e di abbandono. Sono mesi che questa città, quella del vino e dell'olio, si sente sotto scacco e non mi pare ci sia un visibile lavoro di intelligence e forze dell'ordine alle quali mancano personale e mezzi. Molti non vedono la trasformazione avvenuta nella delinquenza locale. Quando si mettono le bombe, a chi per non essere disoccupato si inventa un lavoro, come pizzaiolo, questo vuol dire applicare un pizzo di massa, adatto alla nostra economia nana”.

Continua il capogruppo del PD: “Allora, anche dopo la bella manifestazione organizzata dall'Epicentro, abbiamo bisogno di riannodare il filo della fiducia, tra cittadini e Stato. Abbiamo bisogno di più democrazia, insomma, una ritrovata unità, in cui ognuno deve svolgere il suo ruolo... Il prefetto dovrebbe partecipare al prossimo consiglio comunale, sulla criminalità, per registrare, così, le richieste di questa comunità che chiede agli organi del governo più sicurezza e magari il coordinamento cittadino delle forze di polizia”.

Di consigli, Marino ne ha anche per il questore: “Il nostro territorio è uno di quelli, per questo serve costruire un forte avamposto nella lotta alla criminalità cercando, allo stesso tempo, di recuperare un rapporto di fiducia con i cittadini che si sentono vessati da posti di blocco, in cui si fermano solo persone normali. Abbiamo bisogno di investire in cultura, chiamando tutta la scuola a schierarsi, e le istituzioni locali, anche attraverso un processo di rigenerazione urbana e sociale, devono intervenire nei nostri quartieri degradati”.

“Abbiamo bisogno di politiche sociali diverse, in grado di rispondere, alle domande di lavoro e assistenza che vengono da San Berardino e dal Texas... Lavori socialmente utili e reddito di cittadinanza non posso restare solo slogan. Qualcuno si diverte a strumentalizzare le mie parole, sia chiaro, io ho fiducia in tutte le forze dell'ordine della città. Siamo di fronte ad un lavoro immenso, ma non possiamo arretrare, adesso resistiamo e cambiamo San Severo, insieme. Non è tempo di cercare colpe. Tuttavia, se vogliamo uscire dal Tunnel, ognuno deve fare il proprio dovere, senza sconti per nessuno".

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