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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Al digiuno per l'amnistia i radicali foggiani rispondono "Presente!"

Una lotta nonviolenta di sciopero della fame e mobilitazione. All'iniziativa hanno già aderito oltre 800 persone in tutt'Italia Con loro, anche i membri dell'associazione "Mariateresa Di Lascia"

Mancano meno di 90 giorni a quell’ultimatum che con la sentenza Torregiani la corte europea dei diritti dell’uomo ha dato all’Italia per riportare nella legalità la situazione delle carceri.

Dal 28 maggio prossimo, infatti, la Corte sarà tenuta a prendere in esame le centinaia di ricorsi depositati da detenuti italiani e tornerà certamente a condannare l’Italia, come ha già fatto numerose volte, per violazione dell’articolo 3 della Carta europea dei diritti dell’uomo, ovvero quello che va sotto il titolo “tortura”.

“Abbiamo contato gli anni, ora contiamo i giorni” è il titolo dell’appello che la segretaria di radicali italiani, Rita Bernardini ha lanciato per impegnare i militanti, le famiglie dei detenuti, tutti i membri delle comunità penitenziarie in un grande satyagraha, una lotta nonviolenta di sciopero della fame e mobilitazione.

All’iniziativa hanno già aderito oltre 800 persone in tutt’Italia e da oggi 3 marzo si alterneranno a digiunare in staffetta anche i radicali dell’associazione “Mariateresa Di Lascia”: il segretario Norberto Guerriero, Matteo Ariano, Antonella Soldo, Anna Rinaldi, Elisabetta Tomaiuolo, Antonio Trisciuoglio, Marzia Guerriero e Paolo Bisciotti.

Da oltre due anni i radicali, anche nel territorio foggiano, portano avanti una battaglia per porre fine a quella che definiscono una “flagranza di reato” da parte di uno Stato che si fa carnefice, assassino di oltre 700 detenuti suicidi, di oltre 100 agenti di polizia penitenziaria suicidi, di centinaia di morti da accertare. In tutto questo tempo i radicali si sono impegnati per cercare interlocutori istituzionali che finalmente portassero all’attenzione del Parlamento l’emergenza mai risolta delle carceri.

Degli interlocutori importanti ci sono stati, a partire dallo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha inviato l’unico messaggio alle camere formulato dall’inizio del suo primo mandato proprio su questo argomento. “Non c’è da perdere nemmeno un giorno” ha detto in quel messaggio il Presidente della Repubblica e invece il suo messaggio è caduto nel vuoto, lasciando degna di nessuna attenzione da parte delle istituzioni questa strage di Stato.

“Noi saremo tra gli 800 che finora hanno dato la loro adesione a questo sciopero – spiega il segretario dei radicali foggiani Norberto Guerriero – ma il nostro digiuno non sarà nemmeno questa volta una lotta passiva, uno strumento di remissione: non siamo soli e non sono soli quei cittadini che dietro le sbarre vengono torturati e uccisi da quello Stato che dovrebbe tenerli in custodia”.

Nei prossimi giorni continueremo con varie iniziative a tenere alta l’attenzione dei nostri concittadini su questa emergenza. Tra le altre cose pubblicheremo sui giornali locali le lettere dei detenuti che ci arrivano dai penitenziari di Foggia, Lucera e San Severo. Se la gente avesse la possibilità di sapere saremmo ben presto in migliaia a sostenere questa lotta. Noi nel nostro piccolo ci proviamo e chiediamo ai nostri concittadini di unirsi a noi in questo sciopero della fame, anche per un solo giorno, e di comunicarci la propria disponibilità via mail all’indirizzo: associazionedilascia@gmail.com”.

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